25 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Per Onde Mediterranee

La «Cantantessa» incanta Udine con la sua straripante femminilità

Performance di grande generosità al Castello di Udine per Carmen Consoli, che ripercorre la sua carriera con i pezzi che l'hanno resa nota al grande pubblico.

UDINE - Nell'estate del 1996, chi vi scrive, si trovava sulla spiaggia (chiamala spiaggia...) di Marina Julia di Monfalcone per la serata inaugurale della prima edizione di Onde Mediterranee. Era stata scelta questa località come 'Capo Nord' del mar Mediterraneo, sponda in cui sarebbero dovute sbarcare tutte le influenze musicali dei paesi bagnati dal Mare Nostrum. Suonava un gruppo jazz proveniente dall'Armenia, un concerto di una qualità impensabile per pochissimi eletti.
Da quella data, come si usa dire, ne è passata di acqua sotto i ponti, con tante edizioni di questa manifestazione (tante riuscite e altre meno) che nel tempo ha cambiato location nonché lo spirito primordiale che la animava. Ma per i suoi vent'anni, Onde Mediterranee non poteva farsi un regalo migliore di Carmen Consoli, la 'Cantantessa' dalle fiere origini siciliane, isola recipiente che da sola contiene tutto lo spirito del Mediterraneo e oltre.

Performance di grande generosità al Castello di Udine, che forse ha poco di Mediterraneo, ma che rimane - a mio personalissimo avviso - il miglior teatro estivo del Fvg. Accompagnata da una band che la stessa musicista rivendica a forti quote rosa, Carmen Consoli ripercorre i suoi altrettanti vent'anni di carriera facendo scorrere i pezzi che più l'hanno rappresentata. 
Così se 'Fiori d'Arancio' risulta un po' più intimista ed un po' meno rock, il classico 'Confusa e felice' che interpreta da sola voce-chitarra fa vibrare l'applausometro udinese. Quel 'sai benissimo', cifra stilistica del suo cantato acido, provocatorio e graffiante, piace ancora.

Le prime composizioni risulteranno le più apprezzate dai fans anche se è in brani come 'Guarda l'alba' e 'L'ultimo bacio' (piccola perla musicale per un piccolo capolavoro generazione cinematografico) che esprime la sua miglior vena creativa.
Pubblico, anche questo a fortissime quote rosa, che negli anni ha saputo apprezzare l'evoluzione da ragazzina impertinente ad altra donna allo specchio della proprio beniamina, con testi sempre forti, mai banali, a volte crudi e di straripante femminilità. Dialogo con il pubblico un attimo da rivedere a mio avviso che - sebbene genuino - va un po' troppo a calcare su sovraccentati stereotipi da 'terrona orgogliosa', come lei si autodefinisce.
Meteo incerto: fino a qualche minuto prima dell'inizio si prospettava quasi un diluvio. Per fortuna Sant'Agata fece u' miracolo! Parola di Carmen Consoli da Catania, Mediterraneo che più sud non si può.​​​