19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
La soddisfazione di Serracchiani

Il Viminale rafforza il contingente di militari e forze dell'ordine in Fvg

In regioni sono arrivati 68 poliziotti e 19 carabinieri, a cui si aggiungono i 90 militari impegnati nell'operazione 'strade sicure'

UDINE – Si rafforza il numero di militari e di forze dell’ordine a presidio dei confini terrestri del Fvg. A darne notizia è la presidente della Regione, Debora Serracchiani al termine di un incontro con il ministro dell'Interno Angelino Alfano. «Abbiamo ricevuto conferma che sono stati potenziati gli organici delle sorze dell'ordine presenti in Friuli Venezia Giulia».

Secondo quanto riportato, sono stati assegnati in potenziamento ai presidi della Polizia di Stato della regione 51 unità, delle quali 17 alla provincia di Trieste, 7 a quella di Gorizia, 8 a quella di Pordenone e 19 a quella di Udine. Nell'ambito del Piano dei servizi di vigilanza estiva, sono stati assegnate alla regione 36 unità di rinforzo, di cui 19 all'Arma dei Carabinieri (10 in provincia di Gorizia e 9 in quella di Udine) e 17 della Polizia di Stato in provincia di Udine.
In regione è inoltre operativo un contingente di 90 militari delle Forze Armate nell'ambito del Piano nazionale d'impiego dell'Operazione ‘Strade sicure’. In particolare 25 militari sono impiegati in provincia di Trieste (15 alla frontiera marittima e 10 in quella terrestre), 20 militari in provincia di Gorizia per la vigilanza al Cara e 45 a Udine per la vigilanza alla frontiera di Tarvisio.

La presidente Serracchiani, che nei giorni scorsi aveva scritto al ministro per rappresentare l'esigenza di un maggior presidio del territorio in ragione dell'aumentato rischio di infiltrazioni mafiose e della cospicua presenza di migranti, ha espresso «soddisfazione per l'attenzione che il Ministero dell'Interno sta dimostrando nei confronti di una regione di confine e di transito come il Friuli Venezia Giulia, soggetta a fenomeni complessi che richiedono vigilanza e capacità di intervento, preventivo e repressivo. Il rafforzamento del dispositivo di sicurezza è dunque opportuno, anche perché la popolazione - ha concluso – ha diritto di non vedere alterate le sue consuetudini di vita civile».