28 marzo 2024
Aggiornato 22:00
Cerimonia per non dimenticare

60° anno dal disastro di Marcinelle: persero la vita 262 minatori

In gran parte emigranti italiani, sette di loro erano partiti dal Friuli Venezia Giulia con delle speranze. La commemorazione dell'8 agosto 1956 si è svolta ad Azzano Decimo

AZZANO DECIMO - «Del mosaico che compone la storia del nostro Continente, Marcinelle è un tassello dolente ma prezioso. Dovremmo conservare inciso nei nostri cuori il ricordo di quell'infamia, a monito per tutti». Lo ha ricordato ad Azzano Decimo la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani nel suo intervento durante la cerimonia di commemorazione del 60° anniversario dalla tragedia belga, in cui persero la vita 262 minatori, gran parte emigranti italiani, di cui sette corregionali. Il terzo più grave incidente per gli italiani all'estero: il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio., oggi tra i patrimoni storici dell'UNESCO. Si trattò d'un incendio che divampò in tutto l'impianto sotterraneo, causato dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica. Ad Azzano Decimo, dopo lo scoprimento di una targa in ricordo delle vittime del lavoro nei pressi del Cimitero comunale, la cerimonia ha preso il via in piazza Libertà con l'alzabandiera e la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti. Quindi il corteo ha raggiunto la Sala consiliare del Municipio dove si sono tenuti i discorsi ufficiali. «In molti ritengono - ha detto Serracchiani - che quella tragedia contribuì alla formazione della coscienza europea più di quanto riuscirono a fare tanti trattati firmati in quegli anni". Oltre alla presidente e al sindaco di Azzano Decimo Marco Putto, hanno partecipato alla cerimonia anche l'assessore regionale Paolo Panontin, il vicepresidente del Consiglio regionale Paride Cargnelutti e il consigliere regionale Renata Bagatin. Presenti inoltre il presidente nazionale dell'ANMIL Franco Bettoni, la Confederazione nazionale dei maestri del lavoro con il suo presidente regionale Mario Caporale, i familiari di Ferruccio Pegorer, una delle vittime della sciagura e originaria di Azzano Decimo, nonché numerosi primi cittadini del Friuli Venezia Giulia.