19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
A San Pietro al Natisone

51 lavoratori messi in mobilità dalla Envigo: la Regione cerca alternative

Sottolineando il fatto che la ricollocazione non sia un percorso facile in un territorio industrialmente poco sviluppato come quello delle Valli del Natisone, l'assessore Panariti ha illustrato alcuni esempi positivi di come le politiche attuate dall'amministrazione regionale abbiano portato a dei risultati concreti

UDINE - Sviluppare il rapporto con le aziende del territorio per individuare esigenze occupazionali, calibrandole a percorsi formativi all'interno di progetti regionali come Pipol e Garanzia giovani. Contemporaneamente avviare con i Centri per l'impiego la presa in carico dei singoli lavoratori per definire competenze, aspettative e la mappatura dell'area di un'eventuale ricollocazione. Questa in sintesi la strategia presentata stamani a Udine dall'assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti nell'incontro dedicato alla crisi occupazionale che coinvolge i 51 lavoratori messi in mobilità della Envigo di San Pietro al Natisone, azienda che si occupa della selezione delle cavie per la certificazione farmaceutica.

Oltre all'assessore Panariti hanno partecipato al tavolo, fra gli altri, i sindaci Mariano Zufferli di San Pietro al Natisone e
Antonio Comugnaro di San Leonardo, il segretario regionale della Uiltec Mauro Antonino, il segretario provinciale della Femca Cisl Augusto Salvador e le rappresentanze delle Rsu.
Sottolineando il fatto che la ricollocazione non sia un percorso facile in un territorio industrialmente poco sviluppato come quello delle Valli del Natisone, l'assessore Panariti ha illustrato alcuni esempi positivi di come le politiche attuate dall'amministrazione regionale abbiano portato a dei risultati concreti.
Le assunzioni avvenute dopo i corsi di formazione alla Ferriera di Servola, al Porto di Trieste, al Consorzio Blue Line di Monfalcone e il progetto che vede coinvolti i Centri per l'impiego e Costa crociere per l'individuazione di alcuni profili
da inserire nel settore: queste alcune delle esperienze che rappresentano la visione della Regione per governare l'incrocio fra domanda e offerta di lavoro investendo al meglio le risorse sulla formazione, soprattutto nell'ottica di ridare un lavoro a chi lo ha perso. 

Sia il primo cittadino di San Pietro al Natisone che quello di San Leonardo hanno rappresentato la gravità della situazione, che si inserisce in un'area dove la scarsa presenza di imprese e il calo demografico stanno minando il tessuto sociale del territorio. In questo contesto i due sindaci e i rappresentanti sindacali hanno messo in evidenza l'efficacia dei Lavori socialmente utili (Lsu), che consentono alle persone di svolgere un impiego a favore della collettività e di ricevere un riconoscimento economico.
A tal riguardo l'assessore Panariti ha fornito importanti rassicurazioni sulla prosecuzione degli Lsu anche per il 2017,
nonostante l'impasse a livello nazionale dovuto all'atteso perfezionamento della nuova normativa. «Una scelta questa - ha concluso l'assessore - che contraddistingue il Friuli Venezia Giulia dalle altre Regioni».