23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Il 29 e 30 ottobre

‘Un pasto al giorno’, la solidarietà nella piazze di Udine e provincia

I volontari della Apg23 saranno presenti con quasi 20 postazioni e in cambio di un'offerta libera, consegneranno un pacco di pasta da poco più di 100 grammi

UDINE - Arriva anche a Udine e provincia l’iniziativa ‘Un pasto al giorno’. Il 29 e 30 ottobre, i volontari della Apg23 saranno in 1000 piazze italiane e, in cambio di un'offerta libera, consegneranno un pacco di pasta da poco più di 100 grammi -  una vera e propria porzione, il pasto di un giorno.  Una donazione grazie alla quale la Apg23  potrà continuare a garantire il proprio aiuto agli oltre 41 mila fratelli in difficoltà, gli ultimi, che ogni giorno mette a tavola nelle oltre 600 realtà di accoglienza (case famiglia, case di accoglienza per senza fissa dimora, centri nutrizionali) dislocate in 38 paesi del mondo. In cambio di un'offerta libera verrà anche consegnato un piccolo ‘ricettario antispreco’, con piatti sfiziosi da realizzare utilizzando ingredienti che, solitamente, vengono scartati.

#unpastoalgiorno2016
I volontari della Apg23 saranno a Udine e provincia con quasi 20 postazioni (per maggiori informazioni e per conoscere le piazze in cui saranno presenti i volontari consultare il sito www.unpastoalgiorno.org). Chi volesse partecipare all’iniziativa collaterale per la divulgazione sul web potrà scattare una fotografia e postarla su Facebook o Instagram utilizzando l’hashtag ufficiale dell’evento: #unpastoalgiorno2016: un ulteriore strumento per fare passaparola in rete e raccogliere fondi per i progetti portati avanti dalla Comunità.

I dati
Coldiretti ha recentemente calcolato che il valore monetario degli sprechi alimentari ammonta a 12,5 miliardi, di cui il 54% proveniente proprio dal consumo,  il 15% dalla ristorazione, l’8% dall’agricoltura e il 2% dalla trasformazione. Educare al consumo responsabile partendo dalle nostre abitudini in cucina, anche con un ‘tocco gourmet’, è la chiave per creare una nuova cultura.
Solidarietà, responsabilità e dignità, dunque, sono le chiavi per riequilibrare questo sbilanciamento, creando da un lato una nuova cultura del riutilizzo e attribuendo dall'altro una dignità nuova sia a chi ha bisogno di aiuto sia a chi lo sostiene attestando un protagonismo attivo di entrambi e stabilendo tra loro una forte connessione: la fraternità.