18 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Allan Ray espulso

I fischi arbitrali condannano la Gsa Udine a Roseto

Micalich furioso al termine del match perso 83 a 76 dai friulani. "Una cosa del genere non l'avevo mai vista", ha ammesso il Gm dei friulani

UDINE«La partita l’han vinta gli arbitri. Una cosa del genere non l’avevo mai vista. Perché il pubblico può entrare in campo, sputare e Allan Ray non può dire niente? Roseto avrebbe forse vinto lo stesso il match, ma i fischi arbitrali hanno consegnato la vittoria ai padroni di casa». Le parole del Gm della Gsa Micalich rispecchiano più di qualsiasi altre quale sia stato l’epilogo della partita giocata da Udine sul caldissimo campo di Roseto. Una partita strana, in equilibrio per due quarti, sfuggita brutalmente ai friulani nel terzo e poi, nell’ultimo periodo, riacciuffata, a furia di canestri di un finalmente decisivo Ray.

Primo quarto combattuto e giocato sul filo dell’equilibrio, con vantaggi risicati e tante palle perse da ambo le parti. Dopo le fasi iniziali, Udine potrebbe allungare dopo che Ray e Cuccarolo portano il risultato sul 4-9, ma sia Vanuzzo che Truccolo sbagliano da tre dopo che i padroni di casa avevamo buttato via due azione offensive. Roseto con Mei, Amoroso, Casagrande e Fultz ribalta l’inerzia del match (13-11) e, dopo un bel canestro in scivolamento di Zacchetti, Casagrande con due liberi fissa il primo parziale sul 15-13.

Copione pressoché identico nel secondo quarto con le due squadre che si fronteggiano ad armi pari e con un Smith (cannoniere A2 girone est) che segna da ogni pozione.  Anche in questo tempo la Gsa pecca di killer instinct perché butta via un vantaggio di 6 punti (21-27 dopo una bomba di Truccolo) permettendo ai padroni di casa di rifarsi sotto e di concludere in vantaggio il parziale. E così gli Sharks (nomen omen, viene da dire) con un grandissimo Smith (che, al momento, vale come due stranieri «normali») con una bomba e con un canestro dalla distanza sotto marcatura riporta sotto Roseto dopodiché il vantaggio è opera di Casagrande e di due liberi di Fultz (32-31).

Il terzo quarto rappresenta i peggiori dieci minuti finora giocati da Udine, un concentrato di cattiva circolazione di palla, brutti tiri in attacco e scarsa applicazione difensiva, che pure è il marchio di fabbrica delle squadre di Lardo. Dopo un buon inizio per i friulani, con Ray e Truccolo che riportano in vantaggio gli ospiti (37-38), Roseto piazza un parziale di 9 a 0 con la guardia Smith che sembra Michael Jordan (46-38). Truccolo rompe il digiuno friulano di quasi quattro minuti con una bomba, ma successivamente prosegue la sinfonia degli abruzzese che toccano il massimo vantaggio sul +14 prima con Radovic (55-41) e poi con Fattori (57-43). La Gsa rosicchia un paio di punti, grazie al tardivo «risveglio» di Traini, fino a quel momento a secco di canestri, e il periodo termina sul punteggio di 61-49.

Partita finita? Macchè, questa Gsa ha carattere, nonché un Ray che, se si accende, può duellare armi alla pari con Smith ed un Ferrari  che, da 'mister utilità' qual è, porta difesa e reattività come pochi altri nella sua squadra. Una mano la dà anche Okoye che, pur non segnando, con palle recuperate e buona difesa interrompe diversi attacchi rosetani. Traini con una bomba e Ray con otto punti consecutivi, riportano la Gsa in vantaggio con un parziale di 11 a 0 (66-67). L’inerzia della partita sembra completamente girata anche perché Udine, finalmente, non si accontenta e cerca di allungare (72-76). Dopo la risposta del solito Smith (bomba e fallo subito nella successiva azione offensiva), entrano in scena gli arbitri che, con un’applicazione discutibile del regolamento, sanzionano Ray prima con un fallo tecnico e, pochi istanti dopo, con l’espulsione. La colpa? Pare che il giocatore (uno nativo del Bronx, ricordiamolo) abbia rivolto il proprio sguardo di sfida verso parte del pubblico rosetano che urlava e lanciava insulti nei suoi confronti e poi protestato con gli arbitri. Le due fischiate casalinghe assicurano ai padroni di casa cinque liberi consecutivi e rimessa in attacco. Smith non sbaglia nulla facendo scendere i titoli di coda su una Gsa ammutolita e arrabbiata e sul pubblico di casa che intona 'salutate la capolista'.

ROSETO – UDINE 83-76  (15-13, 32-31, 61-49)
ROSETO: Smith 37, Cantarini n..e, D'Emilio n.e., Fultz 6, Radonijc 7, Fattori 7, Mariani, Mei 7, Casagrande 6, Amoroso 11, Paci 2, Sherrod.  All: Di Paolantonio. Note: 17/27 da 2, 8/25 da 3, 25/28 ai liberi.
GSA UDINE: Diop n.e., Castelli 3, Okoye 3, Zacchetti 11, Truccolo 11, Nobile 3, Cuccarolo 4, Traini 8, Ferrari 2, Vanuzzo, Ray 31. All: Lardo. Note: 16/27 da 2, 12/33 da 3, 8/8 ai liberi. Espulso Ray al 39’.