28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Se ne parlerà anche in un convegno

Il gioco come terapia alternativa non farmacologica

Tra i progetti messi in campo per il 2016 a La Quiete si ritrovano proprio le attività ludiche che, attraverso il gioco, integrano interventi di fisioterapia e animazione rivolte alle persone residenti

UDINE - Giocare fa bene a tutte le età e il gioco inteso come momento di ludico e di ‘ri-abilitazione’ diventa fulcro delle nuove attività di animazione de La Quiete. Il gioco, infatti, è un attivatore emozionale potentissimo durante tutta la vita  e quindi anche  per le persone anziane e per le persone anziane affette da diversi livelli di deterioramento cognitivo.
Ecco perché tra i progetti messi in campo per il 2016 dall'Asp di via S. Agostino si ritrovano proprio le attività ludiche che, attraverso il gioco, integrano interventi di fisioterapia e animazione rivolte alle persone residenti.

Le nuove attività sono partite a giugno con effetti nel benessere globale dei residenti. I giochi utilizzati per questo progetto sono dell’azienda specializzata Ol’boys, progettati ad hoc per gli anziani per stimolarne livello cognitivo, emotivo e motorio.
«In Quiete stiamo investendo molto nella riorganizzazione delle attività dedicate ai residenti in un’ottica di approccio integrato multidisciplinare alla persona e di un'assistenza personalizzata su più livelli – spiega il vicepresidente Antonio Corrias – vogliamo che questa struttura sia punto di riferimento nei servizi agli anziani anche nell’innovazione delle attività di animazione che ormai vanno ben oltre la partita a tombola della domenica o la visione di un film. Vedere i sorrisi e i miglioramenti dei nostri residenti che partecipano a questi momenti ludico-riabilitativi è una grande soddisfazione.»

Tipologia di gioco e gruppi di giocatori sono scelti attentamente in base a capacità, gusti personali e anche alla loro storia di vita per gruppi mai superiori alle 15-20 persone.
Sono tre i principali obiettivi dell’approccio ludico: divertirsi, attivare funzioni cognitive e attivare il movimento. Fare squadra, mettersi alla prova, gioire ed arrabbiarsi, tentare di barare, allearsi con gli altri: i giochi utilizzati (carte, memory, bocce morbide, coperte e pedane per la stimolazione, etc.) riportano a galla le emozioni dell’infanzia, i ricordi, attivano funzioni come l’attenzione e il calcolo e stimolano in modo naturale il gesto, anche quello più semplice come scartare una carta o lanciare un oggetto.
Di gioco e di approcci non farmacologici alle problematiche legate all'invecchiamento si parlerà nel prossimo convegno organizzato all’inizio del prossimo anno dal Comune di Udine e da La Quiete all’interno del progetto Città Sane e aperto sia a operatori del settore sia a tutti i cittadini interessati.