18 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Onlus fondata nel 1996

Telesca in visita alla Casa Famiglia della 'Comunità del Melograno'

"Se anni fa non si fossero sviluppate queste iniziative pionieristiche - ha commentato l'assessore regionale - le famiglie avrebbero incontrato grandi difficoltà; noi oggi raccogliamo la loro eredità"

UDINE - L'assessore regionale alla Salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia, Maria Sandra Telesca, ha visitato a Lovaria di Pradamano la Casa Famiglia della 'Comunità del Melograno'. La onlus è stata fondata nel 1996 da un gruppo di famiglie di persone adulte con disabilità intellettiva. La 'Comunità del Melograno' offre servizi assistenziali e nel contempo realizza iniziative per sensibilizzare la comunità sui temi dell'inclusione sociale.
«Se anni fa non si fossero sviluppate queste iniziative pionieristiche - ha commentato Telesca - le famiglie avrebbero incontrato grandi difficoltà; noi oggi raccogliamo la loro eredità».

Il presidente Giorgio Dannisi ha presentato l'attività della onlus, soffermandosi sulla ristrutturazione della casa colonica che attualmente ospita la comunità, frutto dello sforzo congiunto di istituzioni, famiglie e donatori. La comunità opera in convenzione con l'Azienda sanitaria ed accoglie undici persone nel centro diurno, le cui attività sono gestite da operatori, volontari e giovani in servizio civile.
Sono state illustrate all'assessore anche le iniziative per rafforzare i rapporti con la collettività e per acquisire sostegni esterni; 'il Melograno' è soggetto fondatore del Comitato Sport cultura solidarietà e presiede il Cops, Comitato che riunisce undici realtà del privato sociale operanti sul territorio.

All'incontro ha preso parte il coordinatore sociosanitario dell'Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine, Gianfranco Napolitano, che ha descritto il percorso seguito con le realtà del privato sociale afferenti al Cops per stipulare una convenzione innovativa con l'Azienda sanitaria. «Grazie alla condivisione di metodo e di contenuti sono stati puntualmente definiti i criteri di accoglimento, il sistema dei trasporti, gli standard assistenziali e le conseguenti tariffe», ha spiegato Napolitano. L'offerta complessiva del privato sociale aderente al Cops riguarda ben 90 persone inserite in centri diurni o comunità residenziali.
«Mi fa veramente piacere - ha fatto notare l'assessore - constatare i progressi sul campo: dobbiamo guardare avanti nella consapevolezza che abbiamo delle regole da rispettare, e forse da modificare fin da ora, per offrire servizi sempre migliori e realizzare l'inclusione di tutti i cittadini, anche quelli più fragili. La costruzione di una rete intorno all'Azienda sanitaria è la via maestra e la migliore soluzione possibile per l'allocazione delle risorse, non indifferenti, che questi servizi richiedono», ha concluso Telesca.