25 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Lo scorso 2 dicembre

James Senese a Cervignano fa esplodere il suo sound

Teatro Pasolini stra-pieno, il suono dei suoi fiati buca immediatamente l'anima di tutti i presenti

CERVIGNANO - Ghigno beffardo da chi calca ogni tipo di palcoscenico da quarant'anni, tipica smorfia d'indolenza partenopea, rabbia e stile black soul: James Senese - classe 1945 - icona leggendaria del cosiddetto Napoli-power, ci ha regalato lo scorso 2 dicembre una performance di rara intensità. Teatro Pasolini stra-pieno, il suono dei suoi fiati buca immediatamente l'anima di tutti i presenti; piccola difficoltà iniziale di accordo tastiere - vocoder, un attimo dopo un infastidito Senese fa esplodere il suo sound tra Napoli ed il Bronx al grido di battaglia di «e dentro la capa so vivo, so vivo»! Parterre in visibilio. La bomba funky viaggia da paura!

Napule è...
Ricordo dell'amico Pino Daniele, che proprio nei Napoli Centrale iniziò la sua carriera. "Mio fratello" - racconta il leader della band - "ogni tanto mi chiama e mi dice di cantargli Chi tiene 'o mare». Saluto commosso nel finale col dito al cielo: Napule è... melò, e va benissimo così. Il live procede al di là di ogni miglior aspettativa: sonorità seventies suonate seventies, il primo brano composto con dedica al nonno che "ora tiene 140 anni" e simpatica gag con il pubblico. James Senese sugli scudi per due ore piene, half con il sax, l'altra metà with clarinetto. Ma il tiro non cambia. "Campagna" è il clou ; standing ovation finale: tutti in piedi per un mito intramontabile della musica internazionale, from Napoli-Bronx. Bon voyage, a chiudere, con un auspicio che meglio non si può. James Senese, partito oltre quarant'anni or sono da Napoli Centrale, non ha ancora la minima intenzione di fermarsi. Bon voyage a te, caro James!