19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
L'intervento

In montagna non c'è neve, ma non serve fare drammi

Paola Schneider, presidente regionale di Federalberghi sprona operatori e politici sulla necessità di creare valide alternative in regione al 'turismo della neve'

UDINE - Paola Schneider, presidente regionale di Federalberghi, utilizza la mancanza di neve naturale di questi giorni, per lanciare un appello e pungolare sulla necessità di creare valide alternative in regione al 'turismo della neve'. 

Bisogna fare i conti con questa nuova realtà
«E' Necessario ripensare al turismo invernale in montagna senza neve - afferma -. Le condizioni meteorologiche in questa prima parte del mese di dicembre sono evidentemente sotto gli occhi di tutti. Per ora le precipitazioni nevose scarseggiano, come del resto già negli ultimi anni. La situazione in cui ci troviamo non è una novità. Questo non significa che la stagione turistica invernale debba andare male. Piuttosto, come il periodo natalizio dello scorso anno, ci deve rammentare, è necessario fare i conti con questa nuova realtà, che sembrerebbe solo in apparenza deporre a scapito dell'impresa turistica. Vorrei ricordare infatti che, in occasione delle festività natalizie, lo scorso anno, non abbiamo registrato in montagna, orde di disdette, piuttosto, il turista è venuto lo stesso in montagna, attrezzato come nelle altre stagioni. Quindi, con zaini, e scarpe da camminata, per esplorare boschi e sentieri, durante le giornate di sole»

Serve creare l'alternativa
«Sono necessari servizi alternativi per far passare ai turisti bei momenti, nonostante l'assenza di neve - continua nella sua riflessione Schneider -. Quindi, attività, possibilità di escursioni, tutto l'aspetto legato all'enogastronomia risulta fondamentale, oltre che, infrastrutture ricettive adeguate a questo nuovo modo di fare vacanze in montagna. I centri benessere rappresentano un validissimo plus, insieme ad un'attenta cura all'offerta, in tutte le sue sfaccettature. Non sono io a dirlo, ma gli esperti: si prospetta una vera e propria tendenza in questo senso, con temperature medie invernali in crescita, e ovviamente, con le precipitazioni nevose che potranno sempre di più tardare, e presentarsi in modo scarso. Lo determina un fatto ormai assodato, queste sono le conseguenze del global warming, come del resto conferma il nostro stesso osservatorio meteorologico regionale. Penso sia inutile lamentarsi di condizioni che non possiamo controllare o modificare, soprattutto se in relazione al meteo. Pensiamo a come rendere attrattivo un territorio montano che, anche senza neve, ha molto da offrire - conclude - tenuto conto che, l'anno scorso, Natale e Capodanno, sono stati momenti di pienone negli alberghi in montagna, nonostante, la quasi totale assenza di neve'.