20 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Operazione dei carabinieri di Udine

Due rapinatori in manette: potrebbero essere gli autori dei colpi delle ultime settimane

Si tratta di padre e figlio. Per ora a loro carico è certa l'accusa per una delle rapine. Gli uomini dell'Arma sono ancora impegnati nelle complesse indagini per capire se abbiano colpito anche negli altri supermercati e negozi sotto Natale

UDINE - Un vero e proprio lavoro di squadra, quello che ha permesso ai carabinieri di Udine di arrestare due soggetti che sono risultati essere gli autori di almeno una delle rapine verificatesi nelle ultime settimane ai danni di alcuni esercizi commerciali. In un primo momento gli uomini dell’Arma avevano supposto si trattasse di una banda. Proprio per questa ragione è maturata l’idea di mettere insieme una squadra che comprendesse tutti reparti della Compagnia di Udine. È così iniziato un attento monitoraggio dei movimenti di alcuni soggetti pluripregiudicati e residenti in zona, come ha spiegato, in occasione di una conferenza stampa, svoltasi il 30 dicembre a Udine, il maggiore Alberto Granà.

La svolta nelle indagini
La svolta c'è stata quando è stata ritrovata una Fiat Panda rubata lo scorso 22 dicembre a San Vito al Torre. Un furto che da quanto emerso dalle indagini non era ‘voluto’ ma frutto di una necessità del momento, a causa di un avvenimento non previsto dai malviventi. Secondo quanto riportato dal maggiore Granà, infatti, quella sera a Campolongo, sempre in esercizio commerciale, c'era stato un tentativo di rapina andato storto: un malvivente incappucciato era stato avvistato dai titolari del negozio e costretto alla fuga. La vettura era stata quindi rinvenuta il giorno seguente, il 23 dicembre, nella zona di Cussignacco. Un fatto che ha consentito ai carabinieri di dare un'ulteriore svolta alle indagini: ipotizzando che i rapinatori potessero volerla riutilizzare per altri colpi, hanno cominciato un appostamento nell’area dove era stata lasciata la vettura.  

Il 28 dicembre i due sono stati bloccati
Erano le 18.30 quando i due uomini di entia Sinti si sono trovati circondati da uomini in divisa e in borghese (presenti i reparti Norm della compagnia di Udine, della stazione di Udine, di Udine est, Feletto, Martignacco, Campoformido e Codroipo). Uno è stato subito fermato e ammanettato (e trovato in possesso di guanti e passamontagna) l'altro ha tentato la fuga ma è stato riacciuffato dopo un'ora, con guanti e passamontagna, e con le chiavi della Panda in tasca. Si tratta di M.L. del 1995 e M.L, classe 73, padre e figlio, di origine nomade, che in quell’occasione si erano avvicinati al veicolo, con una tanica e un imbuto,per fare rifornimento (l’ipotesi che stessero programmando un altro colpo prende sempre più corpo).

Tratti in arresto
I due sono quindi stati arrestati (la difficoltà dell’operazione è stata quella di capire il momento più opportuno per bloccarli e impedire una nuovo colpo) e portati al Comando della compagnia cittadina per le prime operazioni. L’accusa iniziale era quella di ricettazione (sul più vecchio pende anche una violazione delle prescrizioni per la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno in Udine). Ora si trovano nel carcere di via Spalato. Dopo gli arresti, gli uomini dell’Arma sono stati impegnati anche nelle perquisizioni domiciliari (uno abita a Colugna, l'altro in via Riccardo di Giusto), che hanno portato al ritrovamento di una pistola scacciacani e di alcuni articoli delle rapine precedenti.

Forse sono gli autori delle rapine delle scorse settimane
Il sospetto è che possano essere i responsabili anche delle altre rapine ultime settimane (Despar, Toys, distributori di benzina) ma soprattutto erano pronti a farne altre di rapine. Si tratta però solo di un’ipotesi investigativa in quanto le indagini sono ancora in pieno svolgimento.