18 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Il 6 gennaio

Friulani uccisi a Dacca: morto l'organizzatore della strage

La polizia antiterrorismo del Bangladesh ha ammazzato, in uno scontro a fuoco, Nurul Islam Marzan, leader del movimento clandestino Jama'atul Mujahideen Bangladesh (Jmb), considerato il responsabile operativo dell'attacco del primo luglio scorso, al ristorante Holey Artisan

FVG - La polizia antiterrorismo del Bangladesh ha ucciso il 6 gennaio, in uno scontro a fuoco, Nurul Islam Marzan, leader del movimento clandestino Jama'atul Mujahideen Bangladesh (Jmb), considerato il responsabile operativo dell'attacco del primo luglio scorso, al ristorante Holey Artisan di Dacca, in cui furono uccise 22 persone, fra cui nove italiani. Fra loro c’erano anche due friulani: Cristian Rossi, 47 anni, imprenditore residente a Feletto Umberto e Marco Tondat, 40 enne, anch'esso imprenditore nel settore tessile, di Cordovado. A darne notizia il portale di notizie BdNews24. Marzan, 26enne studente di Arabo all’università di Chittagong era sposato da un anno e sua moglie è stata arrestata lo scorso settembre. Da agosto 2016 era un ‘most wanted’, proprio perché ritenuto fra i responsabili dell’attacco avvenuto nel quartiere diplomatico di Gulshan.

I fatti
Quel primo luglio 2016 era un venerdì sera. Un commando di terroristi, prese in ostaggio i clienti del ristorante Holey Artisan Bakery, a Dacca. 33 persone furono tenute chiuse nel locale, una decina erano di nazionalità italiana. Un portavoce dell'esercito bengalese all’epoca dei fatti affermò che la maggior parte delle vittime erano italiani e giapponesi. «Molti sono stati uccisi dagli assalitori con lame affilate», riferiva l'esercito dopo una notte di terrore. Chi sapeva recitare versi del Corano fu risparmiato dagli jihadisti, gli altri furono torturati.

Le indagini
Da allora la polizia del Bangladesh ha iniziato serrate indagini rifiutandosi categoricamente di considerare plausibile la rivendicazione fatta dall’Isis nei giorni successivi la strage. Al contrario il governo ha sempre ritenuto che l’attacco fosse avvenuto per mano di un gruppo di fondamentalisti islamici locali, appartenenti proprio al Jmb. Da allora sono stati molti gli arresti e altrettanti i militanti uccisi dalla polizia bengalese. Dal canto suo, anche la Procura della Republica di Roma ha aperto un’inchiesta i giorni successivi al massacro dei connazionali.