27 aprile 2024
Aggiornato 06:30
350 film, 6675 proiezioni, 176.081 biglietti  

Udine città del cinema: la carica dei 350 mila

Bilancio record per il 2016 del CEC: Visionario, Centrale, Far East Film e Mediateca hanno fatto registrare l’ennesimo aumento di spettatori

UDINE – Con 350 mila spettatori, il 2016 ha fatto registrare un nuovo bilancio record al CEC –Centro Espressioni Cinematografiche: ennesimo salto in avanti per il Visionario e il Centrale (5 sale), per il Far East Film Festival (‘sesta sala’: la più grande!) e per le attività formative della Mediateca Mario Quargnolo. Ancora una volta, dunque, Udine si conferma città del cinema e vede rafforzare sensibilmente il suo esercito di appassionati.

Ma lasciamo parlare le cifre…
Ammonta al 7%, rispetto al 2015, l’incremento dei biglietti venduti al Visionario e al Centrale, sia in cassa che online, spodestando così lo storico primato del 2010: 176.081 il numero complessivo e, primato nel primato, i 114.238 del Visionario, che mette a segno un +6% (sempre rispetto al 2015). Se poi si contasse il pubblico della musica live al Bar Visionario, cioè dei quasi 100 concerti delle rassegne Visiojazz e Visi(on)air, il conteggio salirebbe a 220 mila!

Far East Film Festival
60 mila sono stati i seguaci dell’ultimo FEFF, tanti quanti gli spettatori del Centrale, mentre si chiude con 9 mila presenze il percorso didattico della Mediateca, 112 appuntamenti tra corsi, workshop, laboratori, conferenze, lezioni (sempre affollatissima l’Anatomia del film di Giorgio Placereani!) e, ovviamente, proiezioni. Oltre 50 quelle della Mediateca, appunto, dedicate agli studenti, e 6.675 quelle complessive, con le 5 sale che hanno lavorato a pieno regime tutti i giorni dell’anno, per un totale di 350 film (420 includendo i titoli del FEFF). «Io sono Visionario», si legge sulle nuove card del CEC (oltre 5 mila: un’impennata del 13% sul 2015), ed essere Visionari significa essere dei sognatori. Dei sognatori che condividono il luogo dentro cui sognano.

Ed eccoci in via Asquini 33
Eccoci dentro uno spazio condiviso da un’intera comunità di sognatori, una porta sempre aperta, un luogo dove ognuno, al tempo stesso, è ospite e padrone di casa.«Io sono Visionario» è una dichiarazione di appartenenza, insomma, e gli udinesi, come dimostra il bilancio 2016, l’hanno già fatto propria.