20 aprile 2024
Aggiornato 11:00
In regione si spendono 63 milioni di euro per l'accoglienza

Accoglienza migranti: anche in Fvg chiesta una rendicontazione puntuale e dettagliata delle spese

E’ la proposta di legge nazionale illustrata in VI Commissione regionale dai consiglieri Mara Piccin (Fi) e Luca Ciriani (FdI/An), fatta propria anche da Barbara Zilli (Ln)

UDINE – Una rendicontazione puntuale e dettagliata delle spese effettuate sia dai soggetti pubblici sia da quelli privati, in modo che il rimborso avvenga sulla base della spesa effettivamente sostenuta dagli operatori e non sulla base di un calcolo forfettario pro-capite e pro-die legato alla sola presenza dei migranti nelle strutture allestite per l'accoglienza. E’ la proposta di legge nazionale illustrata in VI Commissione regionale dai consiglieri Mara Piccin (Fi) e Luca Ciriani (FdI/An).

La gestione degli arrivi (in aumento del 5,54% nel 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015), come rilevato da Piccin e Ciriani, appare irrazionale e priva di regolamentazione chiara, la redistribuzione avviene con modalità squilibrate, i richiedenti asilo spesso rimangono in attesa di approvazione, vivendo nel nostro Paese anche quando la loro richiesta viene rigettata. Le Commissioni per il diritto d'asilo sono pochissime e i centri di identificazione e di espulsione non funzionano per il malgoverno della situazione, posto che la capienza delle strutture di prima accoglienza è minore rispetto al numero di ospitati.
Solo nel 2014, la spesa pubblica per gli interventi di accoglienza ai migranti è stata di 628 milioni di euro e, nel 2015, di 800 milioni. In Friuli Venezia Giulia ci sono 5.000 immigrati, che a 35 euro pro capite al giorno costano 175.000 euro al giorno, 63 milioni all'anno. «Denari che vengono spesi per accogliere queste persone in strutture che non sempre garantiscono quegli standard minimi che dovrebbero essere invece garantiti, stando ai bandi formulati dalle prefetture che, evidentemente, non hanno uomini e mezzi per effettuare successivamente dei controlli».

Per questi motivi, hanno ribadito Piccin e Ciriani, si ritiene utile che l'acquisto di beni o servizi oggetto di fondi pubblici messi a disposizione di pubblici o privati aggiudicatari per l'attuazione degli interventi straordinari, venga obbligatoriamente rendicontato con relative fatture quietanzate, comprovanti l'effettivo acquisto di beni o servizi. Una proposta fatta propria anche da Barbara Zilli (Ln): «Firmerò convintamente la proposta di legge del collega Ciriani sulla rendicontazione delle spese per gli immigrati poichè è giunto il momento di fare chiarezza sull'enorme quantità di denaro pubblico che viene impiegato per l'accoglienza di queste persone».