28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
La storia

Servizio carente all'Hospice di Cividale: la denuncia di una famiglia

Una storia di inefficienza che ha coinvolto i parenti più stretti di una donna malata terminale di tumore. "Vogliamo evitare che altri si trovino nella nostra stessa situazione". Già interessata l'Associazione Diritti del Malato

CIVIDALE DEL FRIULI - Non hanno intenzione di sporgere denuncia o di chiedere i danni per i disagi patiti. Hanno solo voglia di far sapere, al maggior numero di persone possibile, cos'è accaduto all'Hospice di Cividale, raccontando la loro esperienza personale. Una storia di carenze e inefficienza, che ha coinvolto i parenti più stretti di una donna malata terminale di tumore. E’ già stata fatta una segnalazione all’Urp dell’ospedale Civile di Udine, all'Associazione Diritti del Malato e della questione si è occupato anche il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli.

Carenze organizzative e di preparazione 
Il dolore e la sofferenza, vissuti da questa famiglia nell’accompagnare la propria cara, sono stati acuiti dalla struttura Hospice di Cividale Del Friuli. Secondo quanto scritto nel sito internet dell’Azienda Sanitaria n° 4 Friuli Centrale, 'l'Hospice è una struttura pubblica sanitaria residenziale dedicata alle persone in fase avanzata di malattia, che necessitano di cure palliative. Per cure palliative si intende la presa in carico globale della persona e della sua famiglia, con l'obiettivo di trattare e dare sollievo ai sintomi che possono influire sulla qualità della vita: un intreccio di cure con percorsi integrati orientati a garantire la dignità della persona, in un momento spesso difficile e delicato della vita'Parole che, nel caso della famiglia che si è rivolta alla nostra redazioni, solo rimaste solo sulla carta. «In base a quanto vissuto, la struttura di Cividale si è dimostrata carente – raccontano i parenti della donna ricoverata – sia sotto il profilo organizzativo, per la mancanza di personale, sia sotto quello della preparazione e della formazione, palesando un’incapacità nel gestire pazienti terminali che, in quanto tali, necessitano di cure palliative e di particolari attenzioni».

Nessuno si prende la responsabilità di quanto accaduto
«Abbiamo chiesto spiegazioni, cercato un confronto, inoltrato un reclamo con chi è responsabile alla gestione della struttura – chiarisce la famiglia – ma la risposta che abbiamo ricevuto è stata alquanto insoddisfacente. Ci siamo quindi rivolti alla dirigenza dell’Hospice, ma anche in questo caso non ci hanno chiarito le idee e nessuno ha ammesso le carenze che presenta la struttura. E’ a questo punto che abbiamo chiesto l’intervento dell'Associazione Diritti del Malato». Tra gli appunti mossi da questa famiglia, i tempi di attesa della paziente e la mancanza dei medicinali prescritti. «Siamo arrivati al punto di dover acquistarli direttamente in farmacia», aggiungono, amareggiati, i famigliari della donna ricoverata. Un disagio, quello patito dalla paziente e dai familiari che non sarebbe un caso isolato, con altre persone che si sarebbero rivolte all’Associazione Diritti del Malato per segnalare carenze e malfunzionamenti della struttura.

"Vogliamo evitare che altri si trovini nella nostra situazione"
«Da tener presente, che nell’immediato passato, la nostra famiglia, aveva già fatto una esperienza analoga, ma in un’altra struttura Hospice presente in Regione. Una struttura completamente diversa nell’organizzazione e nell’attenzione verso il malato ed i suoi cari. Proprio attraverso questa precedente esperienza è stato possibile fare un confronto sui servizi e dai è stato possibile capire le carenze che presentava l’Hospice di Cividale. Ciò che ci sta più a cuore – concludono i parenti più stretti della donna ricoverata all’Hospice – è evitare che altre persone si trovino nella nostra stessa situazione. Ecco perché parliamo di quanto è successo».