19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Le immagini risalgono al 6 gennaio 2016

Regeni: il video che lo ha incastrato e la verità manca

Il filmato ritrae il ricercatore di Fiumicello che sta parlando con il presidente del sindacato dei venditori ambulanti egiziani, Mohamed Abdallah, che lo ha denunciato alle autorità

UDINE - E’ il 25 gennaio 2016 quando Giulio Regeni, ricercatore dell'Università di Cambridge, friulano di 28 anni, dà notizie di sé per l’ultima volta, attraverso un sms. Poi più nulla. Il suo corpo viene ritrovato alcuni giorni dopo, il 3 febbraio. Il 28 enne di Fiumicello, che parlava l'arabo, era in Egitto per scrivere la sua tesi di dottorato, il tema era quello dei sindacati indipendenti. Una questione piuttosto delicata considerando che lo Stato li considerava una minaccia. Da subito gli investigatori italiani hanno collegato la sua attività di ricerca al suo omicidio. 

Verità per Giulio
A quasi un anno esatto da quell’ultimo sms, un anno fatto di indagini e di una costante richiesta di #VeritàPerGiulio, spunta un video che lo ritrae, ripreso di nascosto. E proprio alla vigilia del primo anniversario della scomparsa del ricercatore friulano al Cairo, anche la presidente Serracchiani ha riferito all'Ansa: «Insistiamo per avere la verità e supportiamo la famiglia in questo, e domani per dare un segnale di vicinanza non solo alla famiglia, ma all'intera comunità del Friuli Venezia Giulia, la sede della Giunta regionale a Trieste sarà illuminata di giallo». «Supportiamo il governo italiano affinché abbia tutte le informazioni necessarie - ha aggiunto Serracchiani - e siamo rimasti anche noi molto colpiti dalle immagini che abbiamo visto in queste ore».

Il video
Secondo gli inquirenti italiani il video sarebbe stato realizzato con una microcamera occultata in un bottone, in dotazione alla polizia egiziana e non, come sostiene invece la procura de Il Cairo, con un telefonino. Chiara è la collaborazione tra le autorità locali e Abdallah il cui obiettivo pare essere quello di incastrare il giovane. Nelle immagini (che risalgono al 6 gennaio 2016) si vede che sta parlando con il presidente del sindacato dei venditori ambulanti egiziani, Mohamed Abdallah. Il video è stato trasmesso lo scorso 23 gennaio da ‘Sada El Balad’, una televisione egiziana. La Procura di Roma, che sta seguendo il caso, ha invece un’altra versione, che pare essere l’originale di quella mostrata dall'emittente egiziana. 

Due versioni del video
Le due versioni sarebbero discordi, con la ‘versione’ egiziana più corta e manipolata: sarebbero stati fatti tagli e montaggi che ne alterano la cronologia (come precisa Il Corriere della Sera). L’obiettivo di chi ha confezionato il video (l’emittente televisiva sostiene di aver mostrato l’originale fornitogli dalla procura locale) pare quello di discolpare l’Egitto e nel contempo mettere in ombra Regeni: da quanto mostrano le immagini, infatti, in primo piano c’è una richiesta di soldi da parte di Abdallah a Giulio, richiesta prontamnete rifiutata. 

La denuncia
Altro dato al vaglio degli investigatori è la data della denuncia fatta da Abdallah nei confronti di Regeni: il 7 gennaio 2016. Una data confermata dalle autorità egiziane e che andrebbe ancora una volta ad avvallare l’ipotesi che la polizia fosse d’accordo con Abdallah, e che lo avesse messo nelle condizioni di incastrare Giulio, fornendogli gli strumenti necessari per farlo. La verità è ancora lontana.