29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
La spiegazione di Colautti e Cargnelutti

Una legge per le famiglie: la proposta di Area Popolare/Ncd

Detrazione di 250 euro per ogni figlio fiscalmente a carico dei soggetti che hanno un reddito non superiore a 70 mila euro e certificazione certificazione Family Audit per il Fvg

UDINE - Detrazione di 250 euro per ogni figlio fiscalmente a carico dei soggetti che hanno un reddito non superiore a 70 mila euro, agendo sull'Irpef; far partecipare la Regione al progetto nazionale di certificazione Family Audit, marchio che qualifica realtà pubbliche e private come attente alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro. E per obiettivo «contrastare la denatalità e porre le basi per un Friuli Venezia Giulia più equilibrato nel rapporto fra generazioni, lanciando un segnale di fiducia nel futuro».
I consiglieri regionali di Area Popolare/Ncd, Alessandro Colautti e Paride Cargnelutti, sintetizzano così i contenuti della loro proposta di legge (4 articoli) per una precisa scelta in favore delle famiglie con figli.

Per la detrazione fiscale, il progetto contiene un meccanismo che prende come riferimento sia le fasce di reddito sia il numero di figli, in proporzione alla percentuale e ai mesi di carico. Stimato anche l'investimento della Regione: 50 milioni. «È un misura volta ad alleviare il costo dei figli con un'attenzione per il ceto medio, che di questa crisi sta pagando il maggior prezzo», spiegano Colautti e Cargnelutti.
La detrazione fiscale è il ragionamento sotteso alla norma, non è però sufficiente se non è inserita in un contesto sociale, economico e culturale 'amico' della famiglia.

La certificazione Family Audit, nata sperimentalmente in Trentino negli anni 2005-2008, ha ben presto valicato i confini e nel 2010 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa per il suo trasferimento a livello nazionale, dove è stata inserita nel Piano nazionale per la famiglia. Organizzazioni pubbliche e private ottengono la certificazione Family Audit quando offrono servizi, anche a carattere turistico, e interventi qualitativamente aderenti alle esigenze e alle aspettative delle famiglie, residenti e ospiti, accrescendo l'attrattività territoriale. Stimola, inoltre, a qualificare il territorio come laboratorio strategico sul quale si sperimentano e si integrano le politiche pubbliche e si innovano i modelli organizzativi.
«Un cambiamento culturale - concludono Colautti e Cargnelutti - che deve registrarsi anche all'interno della struttura della Regione, consentendo l'adozione di politiche di gestione del personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie, con soluzioni competitive riguardo alla flessibilità del lavoro e alla cultura della conciliazione».