28 marzo 2024
Aggiornato 19:30
L'interrogazione

Novelli (Fi): "Mai risolte le criticità relative alla Centrale unica del 118"

Dati alla mano, ci sono gravi lacune in merito alla sicurezza degli operatori e anche dei cittadini a causa delle numerose criticità che tutto il sistema evidenzia, dai protocolli operativi alla conoscenza del territorio, dall'esperienza degli operatori al software non adeguato

UDINE - Il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli ha presentato un'interrogazione alla giunta con cui accusa cirticità continue alla Centrale unica del 118 che vanno a discapito della salute dei cittadini.
«I problemi relativi alla Centrale unica del 118 - rileva Novelli - sono ormai noti a tutti. Non a caso le prime interrogazioni sul tema risalgono addirittura al 2014. Sono passati due anni, ma invece di essere risolte, le criticità sono addirittura aumentate».

«Iniziamo dagli operatori - afferma Novelli - il primo bando è andato deserto a causa delle poche certezze che Egas garantiva ai candidati (economiche, di eventuale rientro in azienda, di possibilità di non perdere la professionalità potendo ancora fare servizio 118). Con il secondo bando c'è stato un primo abbassamento della soglia di professionalità, visto che è stato aperto anche a chi non ha mai preso servizio in reparti dell'area di emergenza. A questo bando ha risposto una ventina di persone che appena ora sta apprendendo i protocolli. E' evidente - prosegue l'esponente di Forza Italia - che queste 20 persone non sono ancora sufficienti, per cui si è deciso di assumere 6 infermieri neolaureati o senza esperienza dal concorsone regionale, formandoli con un corso di pochi giorni assolutamente insufficiente per colmare un gap di anni di esperienza rispetto a un operatore professionista».

Per Novelli le criticità della Centrale unica del 118 non finiscono qui, riguardano infatti anche i software in dotazione, dichiarati dagli stessi operatori non sicuri. «Dalle informazioni pervenute - dichiara ancora Novelli - sembrerebbe che si voglia partire senza il 112, che sarebbe inserito in un secondo momento, ma questo vorrebbe dire che gli infermieri dovrebbero fare, oltre l'intervista sulla patologia, anche la raccolta dati su target e numero di telefono. Tradotto: rispondere a una chiamata ogni minuto e mezzoDati alla mano, ci sono gravi lacune in merito alla sicurezza degli operatori e anche dei cittadini a causa delle numerose criticità che tutto il sistema evidenzia, dai protocolli operativi alla conoscenza del territorio, dall'esperienza degli operatori al software non adeguato. Oltretutto - conclude Novelli - la Centrale unica del 118 rischia di non portare alcun risparmio, dato che nelle province rimarranno comunque aperte le centrali per la gestione delle guardie mediche e dei trasferimenti».