18 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Ambiente

Polveri sottili: emergenza superata nel fine settimana

Tra le cause dell'innalzamento del particolato atmosferico (anomalo per il periodo), l'elevata umidità dell'atmosfera in prossimità del suolo e dalle dalle emissioni di ammoniaca causate dalla fertilizzazione dei terreni agricoli

UDINE - Nel corso di questo prossimo fine settimana l'episodio di inquinamento atmosferico che ha interessato il Friuli Venezia Giulia e che ha causato un innalzamento delle polveri sottili, potrà ritenersi concluso per il deciso mutamento delle condizioni meteo.
Lo segnala l'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa), che precisa, inoltre, le particolarità di questo episodio di inquinamento accaduto tra fine gennaio e inizio febbraio.

A partire dal 27 gennaio il Friuli Venezia Giulia è stato, infatti, interessato da un aumento considerevole delle concentrazioni di polveri sottili, che hanno raggiunto livelli abbondantemente superiori ai limiti giornalieri. Già l'1 febbraio i livelli di PM10 sono rientrati nella norma su buona parte della regione ad esclusione del Pordenonese, in particolare nei pressi del confine con il Veneto. Nel fine settimana il problema dovrebbe risolversi definitivamente, in seguito al rimescolamento delle masse d'aria causato dall'ingresso di venti da sud-est.
L'episodio di questi ultimi giorni è stato caratterizzato soprattutto da valori molto elevati nella frazione più fina del particolato atmosferico, ovvero le PM2.5. Su tutta la regione, infatti, circa l'85% delle polveri presentavano un diametro inferiore ai 2,5 millesimi di millimetro, a fronte del 60-70% normalmente osservato.

Le cause di questi superamenti, che hanno interessato non solo il Friuli Venezia Giulia ma tutto il bacino padano, sono molteplici e non tutte ancora comprese appieno. Nelle formazione del particolato un ruolo è stato giocato dall'elevata umidità dell'atmosfera in prossimità del suolo, che ha favorito la formazione del particolato secondario (ossidi di zolfo, azoto e ammoniaca). Un ruolo molto importante, segnala Arpa, può essere stato giocato anche dalle emissioni di ammoniaca originatasi a seguito della fertilizzazione dei terreni agricoli.