29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Un esempio virtuoso

Salute: Telesca, a Pontebba concreta applicazione della riforma

Grazie al nuovo Piano dell'emergenza/urgenza la montagna ha in dotazione tre ambulanze in più. "Garantisce interventi decisamente più rapidi rispetto al passato, quando i mezzi erano dislocate solo a Gemona e Tarvisio", afferma il sindaco Buzzi

PONTEBBA«L'organizzazione a rete dei servizi sociosanitari nel territorio di Pontebba, basata sui principi di una concreta solidarietà tra amministratori pubblici e strutturata in una logica di sinergia tra tutti gli attori del sistema, è una bella e positiva applicazione dei principi della riforma della sanità. Se questo esempio di solidarietà potesse contaminare tutto il Friuli Venezia Giulia ne trarrebbe vantaggio l'intera comunità regionale». Lo ha detto l'assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Maria Sandra Telesca, che mercoledì mattina con il sindaco di Pontebba Ivan Buzzi, gli assessori Anna Anzilutti e Gian Mario Luigi Cappellaro, e la coordinatrice socio sanitaria dell'Aas 3 'Alto Friuli - Collinare - Medio Friuli' Gabriella Tavoschi, ha fatto il punto sulla situazione sanitaria e sociale dell'area, alla luce della legge di riordino.

Tre ambulanze in più in valle
Una legge che, come ha detto il primo cittadino, «abbiamo cercato di condividere e sostenere, puntualmente informando la popolazione, in quanto qui essa ha portato a miglioramenti». Come è stato evidenziato, infatti, in primo luogo grazie al nuovo Piano dell'emergenza/urgenza la montagna ha in dotazione tre ambulanze in più, di cui una nella vicina Chiusaforte. «Garantisce interventi decisamente più rapidi rispetto al passato, quando le ambulanze erano dislocate solo a Gemona e Tarvisio». Non solo. Con la riforma per una popolazione prevalentemente avanti con gli anni e residente in un area molto vasta, lontana da strutture ospedaliere, sono arrivati nuovi servizi, quali la cardiologia e le cure palliative, entrambe a domicilio.

Manca ancora un pediatra
Tutto ruota comunque intorno al Centro di salute territoriale, costruito nel 2013 con una spesa di 900 mila euro, resa possibile grazie alla raccolta fondi '1 euro per il Friuli' del dopo alluvione 2003 che ha colpito Valcanale e Canal del Ferro, nonché a risorse regionali e della Protezione civile. Vi lavorano, fianco a fianco, medici di famiglia, medici della continuità assistenziale (guardia medica), infermieri, un pediatra. Una strutturazione che in qualche modo anticipa i Cap, i Centri di assistenza primaria che si stanno aprendo in tutta la regione. E proprio con il Cap di Tarvisio, inaugurato nelle scorse settimane, il Centro di Pontebba auspica di mettersi in rete. Unica criticità, che l'assessore Telesca si è impegnata ad affrontare, la pediatria di libera scelta. A Pontebba infatti è presente un pediatria ospedaliero solo due volte alla settimana. In sua assenza i genitori devono rivolgersi ai medici di famiglia, oppure all'ospedale pagando però il ticket.

Garantite maggiore equità e pari opportunità di accesso alle cure
«La riforma, basata sulla concentrazione delle specialità e la diffusione dei servizi sul territorio, è solidale e garantisce maggiore equità e pari opportunità di accesso alle cure», ha sottolineato l'assessore Telesca, che oggi ha visitato, oltre al Centro di salute territoriale, anche il Centro diurno per anziani 'Elsa Treu', incontrando operatori e ospiti. «Qui a Pontebba tocchiamo con mano l'importanza di un lavoro di squadra in grado di valorizzare le diverse figure professionali e, attraverso l'assistenza domiciliare, sostenere anche le persone più fragili».