19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
I commenti di Bolzonello e Marchiori

Imprese Fvg: il terziario contiene la crisi del manifatturiero e delle costruzioni

L’indagine Confcommercio-Format Research evidenzia un altro saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni: -809 nel 2016

UDINE - «I dati sono positivi, con indicatori tutti in linea con le nostre aspettative: ciò conforta molto perché il 2016 è stato l'anno in cui la Regione ha portato avanti decisive riforme a favore del commercio». Lo ha commentato il vicepresidente e assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bolzonello, in occasione della presentazione dell'indagine congiunturale sul quarto trimestre 2016, commissionata da Confcommercio Fvg e effettuata dall'Istituto di ricerca Format Research, tramite oltre 1.500 interviste telefoniche a imprese del commercio, del turismo e dei servizi della regione nel periodo 1-7 febbraio 2017. I dati, illustrati dal direttore scientifico di Format Research Pierluigi Ascani alla presenza del presidente di Confcommercio regionale Alberto Marchiori, mostrano indicatori generali tutti positivi, con imprenditori che dichiarano un cauto ottimismo per il futuro.

I commenti di Bolzonello e Marchiori
«Il dato che maggiormente mi conforta è quello sull'erogazione del credito, che rimane in linea con gli standard delle precedenti rilevazioni: lo considero estremamente positivo, perché non si registra una contrazione pur in un momento di complessità per il settore bancario», ha rilevato Bolzonello.
La quota di imprese del Fvg che fa domanda di credito resta stazionaria: sono state il 28,5% contro il precedente 28,4%. Resta stabile anche la situazione sul lato dell'offerta da parte delle banche: la quota di operatori che ha ricevuto il credito richiesto secondo un ammontare pari o superiore a quello desiderato è risultata pari a 47,1% (contro il precedente 47%). Il 20% delle imprese ha ricevuto credito, ma con un ammontare inferiore, la restante parte ha visto rifiutata la richiesta o è in attesa di ricevere una risposta. «Come spesso accade il Fvg va in controtendenza con il resto d’Italia – commenta il presidente di Confcommercio regionale Alberto Marchiori –. I nostri imprenditori mantengono un cauto ottimismo sul futuro, nonostante le incertezze che ci troviamo davanti: un governo instabile, un’Europa traballante, gli Stati Uniti che puntano all’autarchia. Il terziario continua a fare da traino, non resta che auspicare un’inversione di tendenza del manifatturiero, che comporterebbe un miglioramento della situazione economica generale e un conseguente aumento dei consumi. Tasse e burocrazia – aggiunge Marchiori – restano peraltro zavorre pesanti: o si cambia strada o andremo verso il declino. Bene che la Regione assecondi gli sforzi dei nostri comparti, che non sono certo in salute, ma almeno garantiscono posti di lavoro».

Il settore terziario contiene la crisi del manufatturiero e delle costruzioni
In generale la fotografia aggiornata con l'indagine mostra un settore terziario che contiene la crisi del manufatturiero e delle costruzioni, contribuendo a ridurre il saldo totale tra nuove iscrizioni di imprese e cessazioni, che resta però negativo. In Friuli Venezia Giulia, infatti, a fine 2016 si sono contate 5.264 nuove imprese: 3.952 del terziario, 1.312 negli altri settori di attività economica. Nello stesso anno ne sono cessate 6.073: 3.797 del terziario, 2.276 negli altri settori di attività economica. Il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni è dunque di - 809 imprese, +155 del terziario, -964 degli altri settori, per una variazione tendenziale (2016 su 2015) pari a -0,3% dovuta appunto alle imprese della manifattura e delle costruzioni. Dal punto di vista territoriale, il saldo negativo tra iscritte e cessate risulta più marcato in provincia di Udine (-426), quindi a Pordenone (-215), Gorizia (-158) e Trieste (-10).
«Nel terziario dati di nascita e cessazione delle imprese di tale entità non mi preoccupano», ha commentato Bolzonello, inquadrandoli in "dinamiche molto differenti da quelle che riguardano il manufatturiero e l'edile, in particolare".

Cresce l'e-commerce
«Laddove questi ultimi comparti vivono un completo processo di rivisitazione e ristrutturazione, nel terziario nascite e cessazioni rientrano in un fenomeno naturale e vanno considerate nella gran parte dei casi come un processo di evoluzione", ha rilevato il vicepresidente. A dimostrare come il terziario «corra» con i tempi sono i dati confortanti che riguardano l'e-commerce, che in Fvg arriva a toccare il 15%, sopra la media nazionale che si ferma all'11,4%.
«Un aspetto che mi trova particolarmente soddisfatto: ritengo che la grande sfida alla grande distribuzione da parte del piccolo commercio risieda, infatti, soprattutto per alcune tipologie, proprio nel potenziamento dell'e-commerce», ha indicato Bolzonello. L'indagine mostra come per le imprese del commercio al dettaglio del Fvg che effettuano attività di e.commerce, il 24% dei ricavi proviene dal sito di commercio elettronico.