25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
La polemica

Caos nella gestione della Polizia locale: Identità Civica attacca

A sollevare la questione sono i consiglieri Michelini, Marsico e Falcone. “Lo sapevamo, lo avevamo detto. Era meglio aspettare almeno qualche mese prima di trasferire i nostri vigili urbani dal Comune di Udine all'Uti Friuli Centrale"

UDINE – Caos nella gestione della Polizia locale a causa delle ‘famigerate’ Uti, le Unioni territoriali intercomunali introdotte dalla riforma Panontin. A sollevare la questione sono i consiglieri di Identità Civica, Loris Michelini, Giovanni Marsico e Antonio Falcone. «Lo sapevamo, lo avevamo detto e sostenuto più volte. Era meglio aspettare almeno qualche mese prima di trasferire i nostri vigili urbani dal Comune di Udine all'Uti Friuli Centrale – affermano gli esponenti dell’opposizione –. Immaginavamo che a essere penalizzato sarebbe stato il Comune di Udine, dovendo supportare gli altri territori e non viceversa. Povere le periferie e le frazioni che già prima vedevano un vigile saltuariamente».

Michelini e gli altri due consiglieri di Identità Civica sottolineano come il contratto di secondo livello non fosse stato condiviso, le funzioni si stavano improvvisando, la programmazione non era stata fatta, i mezzi e le notifiche non erano state prese in considerazione nei tempi e nei modi dovuti, mancava (e manca) il comandante. «Lo sapevamo, lo abbiamo detto, ma il sindaco, la giunta e la maggioranza (Partito Democratico e Innovare) hanno fatto orecchie da mercante. Ora vediamo i risultati, che causano sempre maggiori disagi ai cittadini: le multe senza ufficio riscossione, gli orari che cambiano continuamente, la programmazione che deve ancora partire, i Comuni che non sanno che pesci pigliare».

A tutto questo, i consiglieri di Identità Civica aggiungono i problemi legati ai contratti e alle indennità degli operatori, e i disagi per i cittadini a causa di orari, competenze e servizi poco chiari.