29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
mostra a ingresso gratuito

Dolomiti Friulane: Fondazione e percorso di valorizzazione

Cultura, turismo, artigiano e tradizioni: sono quattro le sezioni nelle quali è suddivisa la mostra 'Vetrina delle Dolomiti friulane, patrimonio dell'Unesco, aperta a palazzo Montereale Mantica

PORDENONE - «E' un'iniziativa che bene si inserisce nella promozione di una delle ricchezze di valenza assoluto del
nostro territorio". 
Così l'assessore regionale alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro, ha definito l'allestimento espositivo 'Vetrina delle Dolomiti Friulane, patrimonio dell'Unesco', aperto a Palazzo Montereale Mantica, nel cuore di Pordenone.

Realizzata nel centro del capoluogo, per trasferire idealmente, com'è stato detto nel corso della inaugurazione alla quale ha partecipato Santoro, la bellezza di questo sito nel cuore della città. E farne conoscere le peculiarità e la valenza, innanzitutto a chi abita a poca distanza da questa inestimabile ricchezza.
Come ha detto l'assessore regionale Santoro infatti, proprio i cittadini, gli stessi abitanti del Friuli Venezia Giulia debbono poter essere gli ambasciatori del fascino che recano le Dolomiti Friulane. Un fascino, che ha consentito all'intero comprensorio dolomitico di essere riconosciuto dall'Unesco.

L'intero sito tutelato dall'organizzazione mondiale per la salvaguardia dei beni del territorio e dell'ambiente, ma anche
delle opere dell'uomo, che è appunto l'Unesco, è suddiviso in nove 'isole' figurative. Una delle quali sono le Dolomiti Friulane, che occupano l'11 per cento della superfice complessiva dell'area dolomitica. La loro unicità è valsa il riconoscimento di salvaguardia all'intero scenario dolomitico.

Secondo l'assessore Santoro, che è nel contempo presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, la mostra di Palazzo Montereale Mantica è la rappresentazione di un modo di lavorare assieme, in sinergia. Che ha accomunato attorno al progetto due Regioni, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, l'una a statuto speciale, l'altra a statuto ordinario, e cinque province, Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone, Udine, che fanno parte della Fondazione.
Si tratta di realtà, che nonostante la complessità delle lingue, delle identità e delle appartenenze, hanno scelto di lavorare assieme, per un obiettivo comune.

L'assessore, ha poi ricordato con soddisfazione che, di recente, alla Fiera mondiale del turismo di Berlino, l'esperienza delle Dolomiti Friulane è stata presa a esempio pubblicamente dal rappresentante dell'Unesco di Parigi.
Un'esperienza, quella delle Dolomiti Friulane, che secondo l'esponente francese è da replicare anche in altri siti di
valenza mondiale, ancorché già riconosciuti da tempo.

Questo riconoscimento pubblico, ha evidenziato Santoro, è frutto degli obiettivi già raggiunti, nonostante l'approvazione del progetto delle Dolomiti Friulane sia avvenuta da parte dell'Unesco nel 2009, ovvero da allora sia trascorso un tempo relativamente breve, se si considera la portata del progetto.
Santoro ha quindi auspicato che altri enti e soggetti aderiscano alla Fondazione, per poter mettere a sistema il grandissimo patrimonio di conoscenza, di esperienza, di passione e partecipazione, che in tutti i luoghi dolomitici ha animato e anima tutte le associazioni del territorio, a cominciare dal Cai, per proseguire con gli altri sodalizi che si occupano di montagna. E che hanno la capacità far cogliere la complessità e la ricchezza dei luoghi a chi li frequenta.
Tra i progetti di maggior significato, Santoro ha ricordato quello che prevede di mettere in rete i rifugi delle Dolomiti
Friulane.

Cultura, turismo, artigiano e tradizioni: sono quattro le sezioni nelle quali è suddivisa la mostra 'Vetrina delle Dolomiti
friulane, patrimonio dell'Unesco, aperta a palazzo Montereale Mantica.
Si tratta di un percorso che è stato definito immersivo, multimediale, sensoriale, volto a far conoscere le attrattive e
le ricchezze dell'area montana considerata, per divulgarne le peculiarità, e consentire a tutti di avvicinarsi anche ad
aspetti, spesso celati dall'asperità dei siti, che contraddistingue il territorio dolomitico.
Con la Fondazione Dolomiti Unesco, presieduta dalla Regione, per questa mostra hanno collaborato la Camera di commercio di Pordenone, i comuni di Pordenone e Maniago, Confartigianato di Pordenone, e l'ecomuseo Lis Aganis, nell'ambito del progetto Pisus 'Pordenone In_Rete'.

Nel corso degli interventi di presentazione che si sono susseguiti prima dell'apertura della mostra, l'importanza per il
tessuto economico del territorio era stata evidenziata del presidente della Camera di commercio di Pordenone, Giovanni Pavan; mentre la disponibilità della città di Pordenone a concorrere a valorizzare il territorio dolomitico attraverso la Fondazione, era stata espressa dall'assessore comunale al turismo, Guglielmina Cucci.
L'impegno delle associazioni per la scoperta e valorizzazione delle Dolomiti Friulane era stato ricordato dal presidente
dell'Ecomuseo Lis Aganis, Gianpaolo Bidoli; mentre il ruolo dell'artigianato nell'ottica della valorizzazione dell'area sotto il profilo economico-produttivo, era stato enunciato da Silvano Pascolo, presidente di Confartigianato Pordenone.

La mostra, a ingesso gratuito, è aperta dal venerdì alla domenica, dalle ore 16 alle 19.