19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
A Sappada

L'invocazione dell'arcivescovo: "L'identità friulana va mantenuta viva"

Le parole di monsignor Bruno Andrea Mazzocato durante l'omelia in occasione della messa per la Festa della Patria del Friuli,

SAPPADA - «Fedele a quanto affermava il mio predecessore, monsignor Alfredo Battisti, dico che la Chiesa, così come le istituzioni civili, devono operare per mantenere viva nel popolo friulano la coscienza della propria identità». L’ha detto l’arcivescovo di Udine, monsignor Bruno Andrea Mazzocato, durante l’omelia della messa celebrata nella chiesa parrocchiale di Santa Margherita, a Sappada/Plodn, gremita di gente (compresi oltre 30 sindaci e molti amministratori locali) e tutta imbandierata in occasione della Festa della Patria del Friuli, ricorrenza che ricorda la data del 3 aprile 1077 quando il patriarca d’Aquileia Sigeardo venne investito della contea ducale del Friuli dall’imperatore Enrico IV. «Un popolo scompare quando perde la propria anima che, nel caso del Friuli, è strettamente legata con i valori cristiani», ha proseguito.

Durante la cerimonia civile, il presidente dell’ARLeF, Lorenzo Fabbro, ha sottolineato come «con la celebrazione odierna, il Friuli va oltre i suoi confini istituzionali ma, soprattutto, oltre i confini mentali per promuovere la coscienza sociale di un popolo e delle sue tante lingue che chiedono, ancora, di veder rispettati i loro diritti con l’applicazione delle leggi di tutela, spesso disattese».
Il presidente del Consiglio regionale del Fvg, Franco Iacop, ha insistito sul concetto del Friuli VG, regione autonoma fatta di 'comunità di comunità'. «La vicenda di Sappada/Plodn e della sua rivendicazione, che ci trova solidali - ha poi aggiunto Iacop – deve insegnarci a tornare protagonisti della nostra storia». «Fra Sappada e il Friuli – ha dichiarato l’assessore regionale alla cultura del Fvg Gianni Torrenti, intervenuto in rappresentanza della giunta -, non esistono distanze, ma un’unica matrice culturale, un’unica identità che deve essere riaffermata e valorizzata».

Dal canto suo, il sindaco di Sappada/Plodn, Manuel Piller Hoffer ha sostenuto come la sua comunità, dopo aver rispettato tutta la trafila legislativa e democratica del caso, a partire dal referendum di passaggio dalla Regione Veneto al Friuli Venezia Giulia, ha diritto a essere ascoltata e a non vedere insabbiato un percorso che, oramai, dura da oltre 9 anni.
Sulle stesse corde emotive, l’intervento del presidente della Provincia Pietro Fontanini che ha chiesto il rispetto della democrazia nel caso delle aspettative chiaramente manifestate dai sappadini i quali, a grande maggioranza, hanno chiesto di rientrare a pieno titolo nella comunità friulana dalla quale sono stati staccati nel 1852.
«Tutte le comunità, anche quelle piccole, hanno diritto all’autodeterminazione esercitata in maniera democratica – è il pensiero di Diego Navarria, presidente dell’Assemblea della comunità linguistica friulana -. Diventa perciò necessario utilizzare sempre meglio l’autonomia regionale per valorizzare quanto di buono fatto fin qui ed eliminare alcune ombre importanti che ancora restano all’orizzonte».

Alla sentita manifestazione erano presenti pure alcuni consiglieri regionali; i rappresentanti della minoranza slovena e del Comitato referendario di Sappada/Plodn; Lorenzo Zanon, presidente dell’Istitût Ladin Furlan 'Pre Checo Placerean', il presidente della Società Filologica Friulana Federico Vicario, ed Enrico Peterlunger, rappresentante dell’Università del Friuli.