28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Il caso

L'infermiera respinge le accuse: "Sono da sempre favorevole ai vaccini"

Parla Emanuela Petrillo, l'infermiera 30enne che dal 2009 al 2015 ha lavorato anche in Friuli a Codroipo. In Fvg avviate verifiche sui bambini vaccinati in quel periodo

UDINE – Ha parlato Emanuela Petrillo, l’infermiera 30enne accusata di aver ‘simulato’ la vaccinazione di centinaia di bambini nel Trevigiano. L’ha fatto dalle pagine del Gazzettino attraverso il suo avvocato, Paolo Salandin. «Sono da sempre favorevole ai vaccini. E li ho sempre somministrati applicando tutti i protocolli previsti». Queste le sue dichiarazioni, che respingono, quindi le accuse.

Ma la posizione dell’Azienda Sanitaria in cui ha lavorato nell’ultimo anno, la numero 2, a Treviso, non cambia: la struttura è certa che molti dei bambini che lei dice di aver vaccinato, in realtà, non siano stati sottoposti a profilassi. Siamo solo all’inizio di una vicenda che durerà a lungo e che probabilmente porterà a una richiesta, da parte dell’Azienda sanitaria, del licenziamento della donna e di un risarcimento danni.

Emanuela Petrillo si è laureata a Conegliano in Assistenza sanitaria. Nel 2009 è arrivata in Friuli, dove ha lavorato fino alla fine del 2015 per l’Ass Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli, operando nelle strutture del Distretto di Codroipo in particolare. All’inizio del 2016 il ritorno nella sua terra, Treviso, dove avrebbe finto di vaccinare circa 500 bambini. Secondo l’accusa avrebbe solamente appoggiato l’ago senza iniettare alcun liquido, gettando nel cestino la siringa ancora piena. Per questo sono in atto in che in Friuli degli accertamenti per verificare che i bambini sottoposti a vaccinazione nel periodo in cui ha operato Petrillo (circa 6 mila piccoli pazienti) siano stati effettivamente vaccinati.