19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
La storia

Da giocatore a dirigente organizzando eventi sportivi: i mille volti di Davide Micalich

Il gm della Gsa Udine si è raccontato a Friuli Innovazione, svelando alcune chicche sulla stagione in corso e annunciando le Finali mondiali femminili Under19 in programma a Udine

UDINE - Ospite giovedì sera di Friuli Innovazione sul tema 'trasformare una passione in una professione', il g.m. della Gsa Udine Davide Micalich ha parlato, con entusiasmo e trasporto, del suo ricchissimo curriculum vitae in ambito cestistico, impreziosendo la sua esposizione di autentiche «chicche» sulla stagione della prima squadra cittadina di basket. Già perché Micalich può dire di vantare un’esperienza a 360 gradi del mondo della palla spicchi: giocatore e allenatore, giornalista della carta stampata ed editore televisivo, addetto stampa e organizzatore di eventi, scrittore di libri e, appunto, massimo dirigente della Gsa Apu Udine.

Basket: dall'innamoramneto all'esperienzxa a Venezia
Qualcuno gli chiede, dal pubblico, quale sia il modo migliore per una società per comunicare all’esterno e lui risponde che «bisogna parlare semplice e chiaro per farsi capire da tutti e dire sempre la verità». Ed allora Micalich, udinese doc come più volte ribadisce nel corso della serata, racconta, senza peli sulla lingua, di come, giovanissimo, si sia innamorato del basket guardando al San Giorgio una partita Nba («Lakers contro Sixers, K.A. Jabaar contro Doctor J.») e di quando sia passato dal frequentare il palasport di via Marangoni (il 'Maranga', come veniva chiamato allora) all’andare a giocare a Venezia, nella Reyer, abitando in un appartamento con vista sul Canal Grande e terminando gli studi nel capoluogo veneto, nella scuola più dura del luogo per espressa imposizione materna («allora fu una cosa che odiai, ma dopo posso dire che mi è servita per capire come organizzarmi meglio per fare più cose»).

Snaidero e Gsa: i due volti del basket friulano
Una vita fatta anche di cambiamenti repentini e di scelte non facili. Come quando decise, lui che era una promessa del basket, di lasciare perdere l’ambizione di diventare un giocatore professionista e di dedicarsi, invece, agli studi prendendo una laurea in giurisprudenza. Oppure di quella volta in cui, terminati gli undici anni al servizio della Snaidero basket, prima come addetto stampa e poi come dirigente, rifiutò la proposta dell’ing. Edi Snaidero di proseguire l’attività all’interno dell’azienda cuciniera e decise, invece, di intraprendere nuove attività, sempre nel mondo della pallacanestro. Una scelta premiata dall’apertura di un canale televisivo dedicato allo sport ed al basket in particolare, dall’onore e dall’onere di organizzare eventi cestistici nazionali ed internazionali («11 finali nazionali, 3 finali europee ed ora, a luglio, una finale mondiale che ci è stata assegnata battendo la concorrenza di piazze come Tel Aviv e Stoccolma») e, appunto, dall’incarico di rifondare a Udine il grande basket con la Gsa.

La stagione in corso e le Finali mondiali dietro l'angolo
E qui vengono fuori simpatici, quanto interessanti aneddoti sulla stagione che si sta proprio ora concludendo. Dalla iniziale scelta sbagliata dei due americani (Laser e Delegal) ad inizio stagione («pensavamo di riuscire a prendere due buoni giocatori con pochi soldi ed è stato un errore») all’ingaggio di un fuoriclasse come Ray («Ray è un giocatore per il quale io stravedo, ma non era il giocatore giusto per questa squadra e, infatti, non si è creato mai il giusto feeling con il nostro allenatore Lardo. Appena saputo che si sarebbe dovuto fermare tre gare a causa di un infortunio, abbiamo fatto venire da noi Veideman e messo a posto le cose, vincendo cinque gare di fila»).
Ora, terminata la stagione con la Gsa, l’impegno organizzativo delle Finali mondiali femminili Under 19 di scena dal 22 al 30 luglio a Udine e Cividale del Friuli. «Dopo ogni evento che organizziamo, dico, stremato, che quello sarà l’ultimo, ma poi mi chiamano per farne un altro e rispondo sempre di sì», chiosa Micalich che conclude: «Grazie a queste finali riempiremo i nostri alberghi, Udine sarà al centro dell’attenzione di tutto il mondo. E’ un impegno importante che costa molto anche in termini di budget: basti pensare che con quanto spenderemo per l’intero evento riusciremmo a sostenere una intera stagione agonistica della Gsa».