19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
La presa di posizione

Camera di Commercio unica: i Cittadini contro la giunta Serracchiani

Il consigliere Gregoris attacca: "Nonostante le buone intenzioni non si sono ancora visti risultati concreti". In questo modo, a suo dire, si rischia di penalizzare Pordenone e Gorizia

FVG - La costituzione di una Camera di Commercio unica per il Friuli Venezia Giulia è approdata in Consiglio regionale grazie all’interrogazione presentata dai Cittadini per conoscere quali azioni la giunta Serracchiani avesse adottato per raggiungere quell’obiettivo che, nel dicembre scorso, lo stesso Consiglio si era dato nel presentare un apposito ordine del giorno accolto dalla giunta. A dare risposta al gruppo civico è stato il vicepresidente Sergio Bolzonello che, leggendo una nota scritta, ha «manifestato il favore a un disegno unificatore del sistema camerale, esprimendo tale orientamento nell’auspicio che, pur non avendo la Regione competenza diretta in materia, in futuro si possa arrivare all’istituzione di un’unica Camera di Commercio del Friuli Venezia Giulia operativa sul territorio attraverso una serie di presidi». Una tesi considerata evasiva dai Cittadini che, attraverso il consigliere Gino Gregoris, si sono dichiarati insoddisfatti.

Per Gregoris si vogliono favorire Trieste e Udine 
«La giunta – ha esordito il rappresentante dei civici – si era impegnata a promuovere azioni concrete ed efficaci per arrivare alla costituzione di un’unica Camera di Commercio, ma alla luce dei fatti non si sono ancora visti i risultati. L’emendamento introdotto nell’art.10 della legge delega 124/2015 dall’onorevole triestino Ettore Rosato con il quale si consente l’istituzione, ma meglio si direbbe la conservazione, delle Camere di Commercio che confinano con altro Stato, oltre ad essere di dubbia Costituzionalità per la sua irragionevolezza, mira in realtà a sabotare l’unica soluzione logica: quella della costituzione di un’unica Camera di Commercio del Friuli Venezia Giulia e sembra funzionale a mantenere autonome solo la Camera di Commercio di Trieste e quella di Udine. Per rispettare l’ordine del giorno a suo tempo proposto dal Consiglio e accolto dalla giunta, i Cittadini sono più che mai convinti che la presidente Serracchiani debba intervenire con tutta la sua autorevolezza in Unioncamere e far sì che la proposta di riordino delle Camere di Commercio che sarà presentata al Governo tenga in considerazione le esigenze del Friuli Venezia Giulia. E qualora l’istanza non fosse accolta, in sede di conferenza Stato Regioni, bisognerà negare il parere favorevole per soluzioni diverse da quella di un ente unico».

La giunta non ha fatto abbastanza sul tema 
«Per la sua tipologia e la sua dimensione – ha concluso Gino Gregoris – il sistema economico regionale può essere adeguatamente rappresentato da un’unica Camera di Commercio, capace di fare sintesi di tutte le istanze del territorio del Friuli Venezia Giulia. Una regione che per essere realmente competitiva deve presentarsi unita sui mercati nazionali ed internazionali, valorizzando comunque le peculiarità dei territori e assicurando servizi decentrati in ambito regionale». «A nostro avviso – aggiungono i Cittadini – la proposta di un’unica Camera di Commercio regionale non è stata fino ad oggi sostenuta dalla giunta con la forza e la determinazione richieste per superare il quadro delineato ai danni di Pordenone. Il Friuli Occidentale, come chiunque si trovi a dover subire una sostanziale ingiustizia, pretende che venga adottata una soluzione che riporti tutti i protagonisti di questa vicenda su un piano di eguaglianza. La Giunta regionale deve inoltre porsi seriamente il problema di come mantenere quel policentrismo che ha caratterizzato la nostra Regione e che, in assenza di un’adeguata strategia compensativa, è stato messo in serio pericolo dalla pur condivisibile eliminazione delle Province con il conseguente assorbimento di funzioni e centri decisionali o da parte della Regione o delle città maggiori a scapito di Gorizia e Pordenone».