25 aprile 2024
Aggiornato 22:00
inaugurazione sabato 6 maggio alle 18.30

"Mamme e donne", tre artiste indagano il mondo femminile e lo espongono a Porcia

La collettiva che indaga il mondo femminile a partire dalla maternità, ma non solo, si compone di una trentina di opere di tre artiste

PORCIA - 'Mamme e donne' è il titolo dell’esposizione a cura di Laura Basso che verrà inaugurata sabato 6 maggio alle 18.30 al Casello di Guardia con interventi musicali del coro della scuola di musica Salvator Gandino e degli alunni della suola secondaria Zanella, con la direzione di Daniela Nicodemo. La collettiva che indaga il mondo femminile a partire dalla maternità, ma non solo, si compone di una trentina di opere di tre artiste di Porcia e Cordenons: Graziella Nespolo, Mirella Camarotto e Alba Tassan Caser.

Il ruolo della donna
Ognuna di loro esamina in modo personale diversi aspetti di quell’universo femminile, così ricco di sfumature, per molti versi considerato ancora misterioso e inafferrabile. Con le sue egregie copie d’autore, Alba TassanCaser, propone una breve panoramica storica del ruolo della donna: dell’Odalisca di Ingres, donna considerata oggetto di piacere a disposizione dell’uomo alla volitiva Ragazza col Turbante di Vermeer. A esse aggiunge opere originali proprie dove della donna sottolinea la sensualità, ma anche l’esposizione alla violenza maschile, ben espressa dal simbolismo cromatico. Anche le altre autrici hanno affrontato in alcune opere questo tema, nodo critico sociale e culturale di particolare urgenza e attualità. Mirella Camarotto lo fa utilizzando una particolare tecnica piegando la tela e suddividendola in settori che dipinge a macchie. Nelle sue maternità - che per schema compositivo e impaginazione ricordano le Madonne con Bambino della metà del Novecento, in una visione della maternità come sentimento universale, che trascende l’atto fisico della procreazione - ritroviamo invece l’amore e la tenerezza di giovani madri. Anche Graziella Nespolo presenta delle Madri con bambino realizzate con la delicatezza dell’acquerello, ma l’artista si sofferma anche sul corpo femminile: dal suo essere simbolo di fertilità evocando la Terra madre al suo mercimonio, tra vendita e sfruttamento, con un appello al rispetto che prende  a prestito le parole di Shakespeare.

La mostra è aperta dal venerdì alla domenica dalle 9.30 alle 12.30, sabato e domenica anche al pomeriggio dalle 16 alle 19.30, fino al 21 maggio.