24 aprile 2024
Aggiornato 14:00
più sicurezza

Novelli, episodio violento al Centro di Salute Mentale di Cividale, bisogna potenziare le strutture

Sempre più spesso gli operatori sono costretti a lavorare in uno stato di incertezza, temendo per la loro incolumità fisica. Servirebbero misure di sicurezza più serrate, dotazioni organiche adeguate e formazione specifica

UDINE - «Con quali criteri, e soprattutto, chi ha deciso di inviare un giovane che aveva già manifestato tendenze al pestaggio, alla violenza e a maltrattamenti al Centro di salute mentale di Cividale, una struttura non certamente attrezzata a livello di sicurezza?». A porre il quesito è il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli in merito al pestaggio di domenica sera al Csm di Cividale.

«E' intollerabile - rileva Novelli - che situazioni borderline come quella del ragazzo ricoverato a Cividale vengano gestite con approssimazione e superficialità, mettendo così a rischio sia l'incolumità degli altri pazienti della struttura che quella del personale che vi lavora. Non dobbiamo infatti dimenticare che, oltre al paziente che è stato violentemente picchiato, anche le tre infermiere presenti nella struttura che sono intervenute per
cercare di placare l'ira dell'aggressore sono rimaste contuse e hanno dovuto ricorrere alle cure del personale del 118. E non è certo soltanto un problema del Csm di Cividale, perché quello dell'escalation di violenza nelle corsie interessa tutta la regione e il nostro Paese. Sempre più spesso gli operatori sono costretti a lavorare in uno stato di incertezza, temendo per la loro incolumità fisica. Servirebbero misure di sicurezza più serrate, dotazioni organiche adeguate, formazione specifica per gli operatori. Tutte condizioni, a oggi, che non ci sono e l'episodio di Cividale ne è la dimostrazione. La Regione ha lasciato allo sbando i Csm: a Palmanova mancano 8 infermieri, tra Udine Nord e Sud 5, a Cividale 4, a Latisana 3, a Tarcento 2, a Codroipo 2 e a San Daniele 2. In pratica solo nella provincia di Udine mancano ben 26 infermieri e quelli in servizio sono lasciati al loro destino. E la riforma sanitaria non ha fatto che aggravare una
situazione già critica»
.

«Per questo - conclude Novelli - presenterò un'interrogazione all'assessore alla Sanità per chiedere quanti e quali atti violenza o intimidazione si sono verificati nei Csm regionali sia ai danni degli ospiti che del personale che vi opera e che cosa si intende fare per porvi rimedio».