20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Emergenza

Ancora problemi per il 112: le chiamate dirottate su Brescia

Ma l'assessore regionale Panontin assicura: "Il servizio è strutturato in maniera ottimale e non potrebbe essere diverso da quello che è"

FVG – Non è iniziata sotto i migliori auspici l’attività del Numero unico dell’emergenza, 112. In poche settimane di problemi ce ne sono stati molti, l’ultimo dei quali risale a giovedì, quando il centralino è andato in tilt a causa delle troppe chiamate arrivate per una presunta nube maleodorante sul Pordenonese (poi rivelatosi un falso allarme), con una deviazione verso Brescia. L’assessore Panontin difende il servizio, ma è indubbio che alcune criticità esistono.

La differenza tra Fvg e Lombardia
«Il 'trabocco' delle chiamate verso la centrale 112 di Brescia è frutto di un protocollo teso a mettere a fattor comune le diverse potenzialità regionali. Quando altre regioni procederanno con l'attivazione del 112 il sistema a rete coinvolgerà tutti. La differenza tra Friuli Venezia Giulia e Lombardia consiste nel fatto che loro hanno 10 milioni di abitanti e possono avere 3 centrali operative che si supportano a vicenda. Noi abbiamo 1,2 milioni di abitanti e una centrale sola. È quindi logico fare accordi extraregionali». Ad affermarlo è l'assessore regionale alla Protezione civile, Paolo Panontin, per spiegare le ragioni per le quali, in caso di picchi di telefonate al 112, come è avvenuto giovedì, quando si è sprigionata una nube maleodorante, alcune chiamate vengono dirottate alla centrale operativa del 112 di Brescia, una delle tre della Lombardia. In proposito Panontin sottolinea che «le uniche occasioni in cui si verificano picchi di chiamate riguardano situazioni che solitamente erano gestite dal 115 dei Vigili del Fuoco. Ma c'è una significativa differenza tra il precedente sistema e quello attuale: le chiamate in coda sul 112, per obbligo del servizio, sono soggette a richiamata, mentre prima andavano perdute. L'operatore del 112 è sempre tenuto a richiamare le telefonate in coda che non è riuscito a gestire in tempo. L'operatore del 115 non lo faceva ed anzi, in caso di sovraccarico, semplicemente non rispondeva».

Per ora 1.500 al giorno al 112
Non solo. «Il 112 - evidenzia Panontin - è strutturato per rispondere ad una media che normalmente non supera qualche centinaio di telefonate all'ora. Se dovessimo strutturare il servizio per rispondere a 1.000 telefonate all'ora dovremmo più che raddoppiate il personale in servizio e di conseguenza i costi lieviterebbero inutilmente, poiché normalmente sarebbe personale inutilizzato e pagato a vuoto». «In proposito i numeri, ovvero i dati puntualmente forniti dalla centrale operativa, parlano chiaro: a fronte di una media giornaliera che si aggira sulle 1.500 chiamate, ieri le telefonate sono state circa 3.000, di cui la metà concentrata in sole due ore e mezza. In sostanza - conclude - il servizio è strutturato in maniera ottimale e non potrebbe essere diverso da quello che è».