19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
L'intervento

"Tempi certi per la messa in sicurezza dell'ippovia Valle del Cormor"

A chiederlo Anna Chiarandini, di Autonomia Responsabile, che ha segnalato più volte lo stato di cronico abbandono in cui versa un’area da tenere in maggiore considerazione dal punto di vista turistico

TAVAGNACCO«Vorrei che l’amministrazione regionale mi spiegasse quali sono i tempi per la messa in sicurezza dell’ippovia Valle del Cormor». A chiederlo Anna Chiarandini, di Autonomia Responsabile, la quale ha segnalato più volte lo stato di cronico abbandono in cui versa un’area che dovrebbe essere valorizzata dal punto di vista turistico.

«Nel 2015 - spiega Chiarandini - il sindaco di Tavagnacco aveva ribadito l’esigenza di un intervento della Regione per prevenire un ulteriore dissesto idrogeologico sulle sponde del Cormor, già erose dalle esondazioni del 2014 nella frazione di Branco. L’assessore comunale ai lavori pubblici aveva ribadito come la sistemazione dell’alveo fosse una delle priorità dell’amministrazione, ma che le tempistiche dipendessero dai tempi della Regione. Mi chiedo quale sia la verità», domanda Chiarandini.

«Stiamo parlando di un grande circuito ciclo-turistico internazionale che collega Salisburgo a Grado e ricordo che, nel 2007, quei 30 chilometri immersi nella natura sono stati inaugurati come nuovo gioiellino turistico del Friuli Venezia Giulia, con finanziamenti europei, regionali e comunali per 2 milioni e 200.000 euro. Adesso che sull’ippovia splende il sole: temo che il problema legato al degrado e alla sicurezza finisca ancora nel dimenticatoio», chiosa Chiarandini.