29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
protezione e ricerca ambientale

Piccin, sul controllo delle nutrie no agli attacchi gratuiti ai cacciatori

Le azioni di contrasto nel territorio regionale, sia mediante la cattura con gabbie-trappola che l'abbattimento diretto con mezzi consentiti, sono perfettamente legali e frutto di una riflessione adeguata nonché di una valutazione ponderata delle possibili conseguenze prevedibili per arginare i danni alle colture e limitare il rischio idraulico che la presenza dell'animale comporta

PORDENONE - «Le azioni di contrasto alla presenza delle nutrie nel territorio regionale, sia mediante la cattura con gabbie-trappola che l'abbattimento diretto con mezzi consentiti, sono perfettamente legali e frutto di una riflessione adeguata nonché di una valutazione ponderata delle possibili conseguenze prevedibili, approvate anche dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, per arginare i danni alle colture e limitare il rischio idraulico che la presenza dell'animale comporta. Gli attacchi alla categoria dei cacciatori sono tanto sterili quanto pretestuosi, in quanto le categorie previste dalla proposta di legge per il prelievo comprendono il personale del Corpo forestale regionale oltre ai proprietari e conduttori fondi agricoli, le guardie venatorie volontarie di cui alla legge 157/1992».

 


Così Mara Piccin, consigliere regionale di Forza Italia e prima firmataria della proposta di legge per l'eradicazione della nutria, che sarà in discussione in IV commissione assieme al disegno di legge della Giunta di pari oggetto, commenta le reazioni alla presentazione del documento. La consigliera pordenonese ci tiene a precisare: «Bisogna avere il coraggio di distinguere in base alle normative vigenti.Esistono leggi che regolamentano in modo preciso un'attività legittima come quella venatoria ed esistono leggi per la tutela e il benessere degli animali d'affezione, e in questo il Friuli Venezia Giulia è fra le prime regioni ad approvarle. Qui però siamo di fronte ad altro. La nutria è un animale alloctono, cioè originario di un altro continente, che impatta su decine di altre specie indigene, tipiche del nostro patrimonio faunistico, creando danni biologici ed ecologici, oltreché problemi idraulici con l'erosione delle sponde e l'eliminazione della vegetazione ripariale, senza considerare i danni che crea nei confronti dell'agricoltura nutrendosi di piante coltivate. Da valutare sono anche eventuali problemi di carattere sanitario».

La consigliera forzista conclude: «Dal 2016, con legge dello stato e in linea con il regolamento europeo 1143/2014, la nutria è stata esclusa dalle specie di fauna selvatica e quindi non più
oggetto di tutela e per questo equiparata a ratti e topi e quindi oggetto di interventi per il controllo finalizzati all'eradicazione, o comunque al controllo delle popolazioni presenti. A questo punto, trovo imbarazzante e privo di fondatezza giuridica prendere a pretesto la proposta di legge per un attacco gratuito al mondo venatorio che ha sempre svolto e continua a svolgere un ruolo importante di gestore dell'ambiente»
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