18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Si svolgerà ad Astana, capitale del Kazakistan

Expo 2017: l'Italia sarà rappresentata anche da un'azienda friulana

Watly, azienda con sede a Talmassons, produce una macchina che dà acqua pulita, elettricità e connessione internet. L'obiettivo è quello di migliorare le condizioni di vita di quelle persone (un miliardo nel mondo, concentrate soprattutto in Africa e in Asia) che non hanno alcun accesso all’acqua potabile e che si ammalano e muoiono a causa delle acque contaminate che bevono

TALMASSONS - ‘Watly è stata individuata come il progetto che rappresenterà la regione e il Paese come i migliori innovatori a livello nazionale. Questo è un grande successo per Watly, ma lo è anche per la nostra regione. Per la nostra capacità e il nostro spirito innovativo’. È con questa parole che Agostino Maio, capo di Gabinetto della Regione Friuli Venezia Giulia, ha comunicato ufficialmente la partecipazione della realtà friulana all'Expo 2017, in programma ad Astana, capitale del Kazakistan, dal 10 giugno al 10 settembre.

Eccellenza friulana
Dopo l’edizione Italiana del 2015, quando il tema scelto era ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’, edizione che ha cercato un momento di dialogo tra i protagonisti della comunità internazionale sulle principali sfide dell’umanità, quest’anno in Kazakistan, come ha chiarito Maio, che è referente regionale per l’Expo: «Il tema è quello delle energie rinnovabili. Noi abbiamo presentato una serie di progetti provenienti da questa regione che poi sono stati vagliati da una curatela scientifica a livello nazionale e che verranno esposti attraverso delle sagome virtuali nel padiglione Italia per tutto il periodo» dell’evento.

Cos’è Watly?
L’azienda, con sede a Talmassons e un’altra a Barcellona, produce il primo modello preindustriale di depuratore capace di purificare fino a tre milioni di litri di acqua all’anno e soprattutto in grado di funzionare grazie all’energia solare. L’idea di Marco Attisani, fondatore dell’azienda, risale a qualche anno fa, quando guardando il mare ha capito che il suo obiettivo era migliorare le condizioni di vita di quelle persone (un miliardo nel mondo, concentrate soprattutto in Africa e in Asia) che non hanno alcun accesso all’acqua potabile e che si ammalano e muoiono a causa delle acque contaminate che bevono. La sua idea ha poi preso forma in un primo prototipo realizzato grazie all’aiuto dell’ingegnere Stefano Buiani. Da lì l’evoluzione: una macchina che dà acqua pulita, elettricità e connessione internet. E oggi accanto a numerosi riconoscimenti (l’Horizon 2020 e ‘Premio per l’impresa 2015’ Gaetano Marzotto) può vantare anche un finanziamento europeo e l’accesso nel programma di accelerazione di ESA (European Space Agency). (Per saperne di più, qui)

‘Energia del Futuro’
Un progetto che dunque si inserisce perfettamente nel panorama dell’Expo 2017 che focalizza l’attenzione mondiale sulle nuove modalità di generazione da fonti sostenibili per rispondere alla crescente domanda energetica mondiale. E che in particolare intende promuovere tutti i temi connessi al concetto di ‘Energia del Futuro’. Il progetto definitivo del Padiglione italiano definisce la modalità di rappresentazione esclusivamente attraverso contenuti audio-video e multimediali.