29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Forse in acqua da alcuni mesi

Il giallo non trova soluzione: dall'autopsia sul cadavere ritrovato nelle acque di Lignano alcun riscontro

Le condizioni martoriate del corpo non hanno consentito di formulare al momento alcuna ipotesi sulla causa della morte, neppure in via probabilistica. La conferma arriva dal Procuratore di Udine Antonio De Nicolo

LIGNANO - E' di una donna il corpo in avanzato stato di decomposizione trovato domenica scorsa, il primo luglio, nel mare al largo di Lignano Sabbiadoro e recuperato dalla Capitaneria di Porto di Grado. E' l'unica certezza emersa dall'autopsia eseguita sul cadavere dal medico legale Lorenzo Desinan su incarico della Procura della Repubblica di Udine.

Le condizioni martoriate del corpo - si è appreso a Udine - non hanno consentito di formulare al momento alcuna ipotesi sulla causa della morte, neppure in via probabilistica. La conferma arriva dal Procuratore di Udine Antonio De Nicolo, che evidenzia la necessità di attendere il responso di ulteriori «accertamenti di carattere genetico», che il pm titolare del fascicolo Lucia Terzariol ha affidato a un genetista. All'esame autoptico ha preso parte anche un antropologo. Secondo una prima ipotesi del medico legale il corpo sarebbe stato in acqua da alcuni mesi, «ma anche in questo caso sono valutazioni probabilistiche», aggiunge De Nicolo.