24 aprile 2024
Aggiornato 04:30
L'intervento

Serracchiani parla da leader: difende le riforme e va all'attacco

Sulle Uti ha detto: “Abbiamo fatto una scelta politica che avrebbe dovuto essere contrastata politicamente, in Consiglio regionale. Invece è stata portata davanti al giudice. Questa non è politica"

UDINE – L’impressione è stata chiara: la campagna elettorale è iniziata e la determinazione messa in campo è nettamente maggiore rispetto al recente passato. Si comincia mettendo nero su bianco le azioni messe in atto in questa legislatura con i risultati raggiunti, attaccando gli avversari. Ma non il ‘candidato’ in pectore del centrodestra, Riccardo Riccardi, bensì Renzo Tondo, l’ex governatore contro cui il centrosinistra vinse la sfida nel 2013 per poco più di mille voti. Debora Serracchiani, durante il tu per tu con il direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier, è apparsa in forma, politicamente parlando, desiderosa di far svoltare un partito, il Pd, che dal punto di vista elettorale, ultimamente, in Fvg, ha perso tutte le battaglie più importanti. Ma si sa, la cosa che conta è vincere la guerra. Non ha voluto dire se sarà lei la candidata del Pd per la Regione, ma certamente ha parlato da leader del suo partito, dando merito alla squadra di amministratori che si sta formando («il Pd – ha detto – ha molte frecce al suo arco»), e mettendo i punti sulle ì delle cose fatte.

E’ partita dalla terza corsia Serracchiani, toccando il polo intermodale di Ronchi e il Porto di Trieste. «Se erano operazioni così semplici, perché non sono state fatte prima?», ha commentato, avviando quella sorta di sfida a distanza con l’ex governatore Tondo, chiamato in causa una decina di volte durante il suo discorso. «Se questi risultati sono stati portati a casa è anche merito delle mia presenza costante a Roma», ha aggiunto la presidente, chiudendo le polemiche sui suoi continui viaggi nella Capitale. «Siamo stati penalizzati da troppo dinamismo? C’è un tipo di amministratore che accontenta tutti – ha precisato Serracchiani strappando gli applausi della sala – è quello che non fa nulla». Una frase detta per introdurre il tema delle riforme, quella della Sanità e quella degli Enti locali su tutte. «Non tutto va bene, ma solo facendole le cose ti puoi accorgere che alcune situazioni non funzionano e le correggi».

Un capitolo a parte del suo intervento, la governatrice l’ha dedicato al tema delle Uti. «Abbiamo fatto una scelta politica che avrebbe dovuto essere contrastata politicamente, in Consiglio regionale. Invece è stata portata davanti al giudice. Questa non è politica, ma è un modo per essere contrari senza proporre un’alternativa. Lo ribadisco, non credo che sia una riforma perfetta, ma una buona base di partenza su cui discutere sì. Finalmente si ragione per area vasta, con una programmazione da qui a tre anni». Serracchiani ha fatto anche cenno al comparto unico, tema caldo per il passaggio di personale dalle Province a Regione o Comuni: «Se spettasse a me decidere di istituirlo, oggi non lo farei. Ormai però c’è e dobbiamo farlo funzionare al meglio». Siamo solo all'inizio ma i presupposti per una campagna elettorale 'frizzante' ci sono tutti. Chiunque sia il candidato del Pd: Serracchiani o, com'è più probabile, Bolzonello.