27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Il 13 luglio

Si completa la bonifica delle bombe d’aereo da 1.000 libbre a Chiusaforte

Le operazioni inizieranno alle 5.30. Chiusa sia SS13 che A23 fino al termine dell'intervento. Previsti anche divieto di sorvolo per un altezza di 500 metri, sospensione dell’erogazione della corrente elettrica ad alta tensione

CHIUSAFORTE - Giovedì 13 luglio si completeranno le operazioni di bonifica dei residuati bellici risalenti alla II Guerra Mondiale rinvenuti a Chiusaforte. Le stesse hanno avuto inizio lo scorso 5 luglio quando gli artificieri dell’Esercito in forza al 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine hanno disinnescato la prima delle due bombe d’aereo da 1.000 lbs ciascuna.
Le operazioni inizieranno all’alba con il disinnesco del secondo residuato bellico gemello al primo, rinvenuto casualmente nell’alveo del fiume Fella, in località ponte Peraria a fine giugno. Si tratta di una bomba d’aereo da 1.000 libbre, modello AN-M65, tipo GP-HE, di nazionalità statunitense il cui peso complessivo è stimato in circa 490 Kg e al suo interno contiene fino a circa 270 Kg di alto esplosivo (tipo Tritonal). La lunghezza del corpo bomba è di circa 130 cm, il diametro massimo misurato è di 48 cm e lo spessore dell’involucro è di 13 mm; verrà neutralizzato attraverso la rimozione dei sistemi di innesco 'spolette' per il successivo trasporto nel sito idoneo al brillamento finale. Il Team E.O.D. (Explosive Ordnance Disposal) del Genio durante il riconoscimento dell’ordigno ha identificato i sistemi di attivazione, spoletta di coda e di naso ancora attive.

Anche questa operazione di bonifica, come l’ultima, è stata pianificata in tre distinte fasi: la prima, già conclusa, durante la quale è stata costruita attorno alla bomba sul luogo di rinvenimento una struttura temporanea di contenimento, atta a mitigare i disagi alla collettività, realizzata mediante l’utilizzo di moduli prefabbricati in calcestruzzo vibrato con sistema'Eurolego', per confinare e ridurre lo spazio esposto al rischio generato dall’eventuale detonazione accidentale del residuato durante la seconda fase, di giovedì 13 luglio, quando avverrà la neutralizzazione che prevede la rimozione dei sistemi di innesco, necessaria per il successivo trasporto dell’ordigno nel sito di brillamento finale (terza fase). L’area individuata dalla prefettura di Udine nell’ultima riunione dello scorso 6 luglio è sita nel greto del fiume Tagliamento, al confine del territorio dei comuni di Osoppo e Trasaghis.

La struttura temporanea di contenimento degli effetti esplosivi realizzata dai militari dell’Esercito ha ridotto la distanza di sicurezza ed emergenza finale a tutela e salvaguardia della pubblica incolumità dagli iniziali 1.800 metri agli attuali 500 metri dal luogo di ritrovamento dell’ordigno, evitando così lo sgombero dell’abitato di Roveredo (a 980 metri) e quello di Villanova (a 1.730 metri). Nell’area in questione è stata disposta dal Comune di Chiusaforte un’apposita ordinanza di sgombero e interdizione a persone e veicoli, dalle ore 05.30 di giovedì 5 luglio e fino a termine delle operazioni di disinnesco, tale limitazione interesserà porzioni dell’autostrada A23 – Udine – Tarvisio, della S.S. 13 Pontebbana, della strada comunale Moggio Udinese – Roveredo e della ciclovia Alpe Adria. Tutte le operazioni saranno attuate in coordinamento con la  Prefettura di Udine che disporrà tutte le misure di sicurezza che normalmente si applicano in questo tipo di interventi: divieto di sorvolo per un altezza di 500 metri, sospensione dell’erogazione della corrente elettrica ad alta tensione.
Al termine delle operazioni di disinnesco le due bombe d’aereo verranno trasportate in sicurezza con appositi mezzi dell’Esercito nel greto del fiume Tagliamento, al confine del territorio dei comuni di Osoppo e Trasaghis dove avranno luogo le operazioni finali di brillamento.