18 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Un vero proprio sistema medico completo

L’ayurveda. Una disciplina le cui radici si perdono nella notte dei tempi

Al contrario di quanto si può credere è un vero proprio sistema medico completo. Ciò sta a indicare che comprende numerose branche, ciascuno ha al suo centro sempre l’uomo inteso come corpo, mente e spirito

UDINE - L’ayurveda. Una disciplina le cui radici si perdono nella notte dei tempi. Quello che è certo è che opera secondo una concezione olistica dell’uomo. Cosa significa? Questo sistema, che possiamo considerare medico e filosofico allo stesso tempo, pone al suo centro l’uomo, inteso però non solo come essere tangibile e quindi fatto dal corpo, ma come un’entità costituita anche da mente e spirito. A ‘raccontarci’ questo, la stessa parola ayurveda, costituita da due elementi, ‘veda’ ovvero la conoscenza, il sapere sacro, strettamente correlato alla vita, e ayus che invece riguarda l'unione di corpo, organi, mente e sé. Ecco quindi che quando il corpo si ammala le terapie utilizzate sono differenti, talvolta, da quelle cui siamo abituati. Si utilizzano massaggi, tecniche di purificazione, si ricorre anche alla meditazione. Fondamentali poi un’alimentazione bilanciata e uno stile di vita armonioso. Tutto questo contribuisce a ripristinare l’equilibrio compromesso dalla malattia.

Un sistema medico completo
Al contrario di quanto si può credere (spesso viene inserita nell’ambito, vastissimo oramai, delle medicine alternative) l’ayurveda è un vero proprio sistema medico completo. Ciò sta a indicare che, come per la medicina occidentale, comprende numerose branche, ciascuna delle quali è finalizzata alla soluzione di problemi specifici: c’è la psicologia (bhutavidya), la chirurgia (shalyatantra), medicina interna (kayacikitsa), e molto altro ancora. I principi su cui si fonda questa scienza, sono i tre dosha: vata, pitta e kapha, i tre ‘umori biologici’. Loro sono costituiti dalla combinazione dei cinque elementi che a loro volta creano l’universo e ovviamente anche l’essere umano. Stiamo parlando dell’etere (o spazio), akasa; dell’aria, vayu; del fuoco, tejas; dell’acqua, apas; della terra, prithvi. Vata è dato dall’unione di etere e aria; pitta dell’insieme di fuoco e acqua, kapha dal connubio di acqua e terra.

L’ayurveda a Udine, fra curiosità e falsi miti
Siamo sicuri che quanto detto ‘fino a ora’ basti per comprendere davvero l’ayurveda? Non ne siamo convinti. Ecco che abbiamo sentito chi di ayurveda si occupa e lo fa dopo un impegnativo percorso di studi (in Olanda e in Australia) che lo ha portato a diventare un terapista specializzato (dal 1996). Lui si chiama Antonino Giglio, il suo studio si trova in via Antonio Marangoni 45/2, a Udine (393.0972781). Ma per lui non mancano le collaborazioni con alcuni medici in giro per il Friuli e con il neonato centro Oblò, nel cuore del capoluogo friulano. Ecco cosa ci ha raccontato quando lo abbiamo intervistato.

Cosa l’ha attirata dell’ayurveda?
«Direi che a incuriosirmi c’è stato il fatto che si tratta di una scienza della natura, non creata dall’uomo. Inoltre non appartiene a un Paese esclusivo, al di là di quanto si pensa comunemente. Poi si unisce bene alla nostra tradizione. Se osserviamo l’alimentazione consigliata dall’ayurveda vediamo che non si discosta poi così molto dalla ‘nostra’ dieta mediterranea. Quella ‘vera’ è molto ‘ayurvedica’, ha tutto quello che ci fa star bene».

Quali sono alcuni falsi miti che è bene sfatare?
«Molti pensano che seguire l’ayurveda significhi rifarsi alla cultura indiana. ‘Diventare’ indiani, per così dire. In realtà il Paese viene associato a questa scienza perchè ha una tradizione molto antica e soprattutto ha saputo mantenere viva la  conoscenza. Ma per chi vuole studiare la disciplina l’India è piuttosto commerciale. Non è necessario andare là per studiarla».

Ayurveda oggi
«L’Ayurveda lavora sull’individuo e le sue caratteristiche. Per questo,tutto, dai preparati ai trattamenti, tutto è ‘fatto su misura’ e comprende ambiti più correlati alla spiritualità, come la meditazione, fino alla preparazione di rimedi fitoterapici, non mancano i massaggi, ma anche l’aggiustamento della routine giornaliera, ovvero il riequilibrio di una delle tre forze in eccesso (vata, pitta e kapha). Quindi non esiste una dieta per tutti. E cosa ancor più importante, non è una moda, come oggi spesso succede».

Perchè curarsi con l’ayurveda?
«Ognuno si cura come meglio crede, facendo sempre riferimento al proprio medico di fiducia o a chi per lui. Per quanto mi riguarda, la ritengo la più completa perchè comprende tutte le medicine, e ha un approccio a 360 gradi. Si tratta di una medicina che lavora in profondità. Non si focalizza sul sintomo, e lo cura,  ma lavora su ciò che lo ha causato. Si può quindi dire che agisce anche molto sulla responsabilità personale. Molto anche sulla prevenzione».

Italia e ayurveda, a che punto siamo?
«Nel nostro Paese non è riconosciuta, e non è nemmeno molto conosciuta. Personalmente, non essendo laureato in medicina, lavoro in qualità di terapista, quando collaboro con dei medici, come consulente, quando l’approccio è correlato al benessere. Non a caso infatti in Italia l’ayurveda  è più conosciuta per i suoi benefici in termini di relax. I cosiddetti ‘massaggi ayurvedici’ però, se fatti secondo i giusti criteri, apportano molti benefici, che vanno ben oltre il momentaneo rilassamento: aiutano a rimuovere tossine, possono lavorare molto anche sull’insonnia, aiutare a rafforzare e rivitalizzare il corpo, stimolare il sistema immunitario, migliorare il flusso linfatico. Lavorano quindi, ancora una volta, in modo globale».