29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
In regione

21 Comuni dicono "no" al Ceta, Coldiretti Fvg: «Penalizza imprese e consumatori»

Nel dettaglio hanno espresso la contrarietà al trattato di libero scambio tra Canada e Unione Europea 11 Comuni della provincia di Udine, 7 della provincia di Pordenone e 3 della provincia di Gorizia

TRIESTE - Anche le amministrazioni comunali dicono «no» al Ceta, il trattato di libero scambio tra Canada e Unione Europea. A una prima verifica si contano intanto già 21 Comuni che hanno espresso la loro contrarietà all'accordo economico che, secondo Coldiretti, «penalizza imprese e consumatori, con rischi pure sul fronte della salute». Nel dettaglio, 11 della provincia di Udine, 7 della provincia di Pordenone e 3 della provincia di Gorizia. 

I comuni
In particolare il Comune di Udine è già intervenuto sia con la giunta che con il consiglio, mentre Basiliano, Bertiolo, Buttrio, Martignacco, Mereto di Tomba, Moruzzo, Pagnacco, Pocenia, Reana del Rojale, Verzegnis, Cormons, Dolegna del Collio, Sagrado, Barcis, Cavasso Nuovo, Fanna, Frisanco, Maniago e Vivaro hanno visto intervenire via delibera la giunta. Secco l’altolà anche del consiglio comunale di Spilimbergo. 

Le criticità del trattato
Coldiretti regionale ha recentemente partecipato a una manifestazione di piazza a Roma sottolineando tutte le criticità dell’intesa: dall’ingresso in Europa di principi attivi vietati nel Continente da decenni al sostanziale via libera al falso made in Italy con denominazioni come «parmesan» che potrebbero entrare in competizione con i prodotti italiani di maggior pregio. «Un quadro di grande criticità – commenta il presidente regionale di Coldiretti Dario Ermacora – che ci vede uniti ad altre associazioni a difesa del valore storico e strategico della produzione locale. Di qui le sollecitazioni a Consiglio regionali ed enti locali a deliberare contro il Ceta».