28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
La richiesta è arrivata attraverso il Nue 112

Padre e figlio bloccati su Punta Medace recuperati dalla Protezione Civile

E' al rientro, scendendo lungo i ripidi ghiaioni che circondano il torrione, che A.G., 52enne di Tavagnacco, si è procurato una dolorosa storta alla caviglia che gli impediva di proseguire in sicurezza lungo un tratto particolarmente accidentato

MOGGIO UDINESE - Si è concluso poco prima dell 18, del 25 luglio, un intervento di soccorso della stazione di Moggio Udinese sulle Alpi Carniche orientali, in comune di Moggio. La richiesta è arrivata attraverso il Nue 112, attivato da una cordata di alpinisti, padre e figlio, che stavano tornando dalla scalata di Punta Medace, caratteristico torrione su cui si sviluppa una classica via normale da risalire in cordata.

E' al rientro, scendendo lungo i ripidi ghiaioni che circondano il torrione, che A.G., 52enne di Tavagnacco, si è procurato una dolorosa storta alla caviglia che gli impediva di proseguire in sicurezza lungo un tratto particolarmente accidentato. E' così che assieme al figlio, considerando che il tempo stava peggiorando visibilmente, ha allertato i soccorsi. Non trattandosi di infortunio grave, i tecnici del Cnsas hanno chiamato l'elicottero della Protezione Civile con base a Tolmezzo, per non tenere impegnato quello della centrale operativa di Udine.

Il velivolo non ha potuto alzarsi subito, perché a Tolmezzo era in corso una violenta grandinata, ma fortunatamente, una volta cessata, e grazie ai venti da nord che tenevano distanti le nuvole dall'area in cui è avvenuto l'infortunio, il recupero ha potuto aver luogo agevolmente in hovering, con l'aiuto dei due tecnici (Guardia di Finanza e Soccorso Alpino) a bordo.