28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
interrogazione alla giunta

Piccin, sanzioni ambientali, i soldi rimangano ai Comuni

A decorrere dal 1° gennaio 2017 le funzioni sanzionatorie in materia di ambiente sono passate per competenza dalle Provincie alla Regione, cui spetta l'irrogazione delle relative sanzioni ma soprattutto l'introito dei correlati proventi. Il problema è che, di fatto, sono i Comuni che emettono i verbali di accertamento e di contestazione

PORDENONE - «Con la riforma delle Uti i Comuni si ritrovano oltre il danno, la beffa». Questo il commento di Mara Piccin, consigliere regionale di Forza Italia, in seguito alle missiva inviata dalla Direzione centrale ambiente ed energia a tutti i comuni della regione in tema di funzioni sanzionatorie in materia ambientale.

«A decorrere dal 1° gennaio 2017 - spiega la consigliera azzurra - le funzioni sanzionatorie in materia di ambiente sono passate per competenza dalle Provincie alla Regione, cui spetta l'irrogazione delle relative sanzioni ma soprattutto l'introito dei correlati proventi. Il problema è che, di fatto, sono i Comuni che emettono i verbali di accertamento e di contestazione con dispiegamento di risorse umane ma devono indicare la Regione per l'introito della sanzione».La consigliera forzista continua: «Prima i soldi rimanevano nel territorio con le Provincie, ora che vanno a Trieste si perderanno nelle maglie del bilancio regionale e considerando che i Comuni sono già in carenza di personale, l'attività di controllo rischia di subire una drastica diminuzione a danno dell'ambiente e di tutti i cittadini».La consigliera pordenonese conclude: «Sono diverse le segnalazioni pervenute dai Sindaci del territorio. Depositerò una interrogazione per richiamare l'attenzione della Giunta regionale sul tema al fine di verificare se ci sarà da parte della Giunta la volontà di attribuire ai Comuni quota parte dell'introito dei proventi delle sanzioni ambientali».