18 aprile 2024
Aggiornato 07:30
La scelta

Cciaa, il Governo sceglie la linea di Unioncamere. Regione 'battuta'

In Fvg, quindi, si va verso l’esistenza di due Cciaa: una della Venezia Giulia e una del Friuli. Una decisione che ha lasciato incredulo l’assessore regionale presente alla riunione, Gianni Torrenti, ma che soddisfa Giovanni Da Pozzo

UDINE – Da una parte c’era la posizione della Regione, che auspicava la nascita di un’unica Camera di Commercio in Fvg. Dall’altro il piano di Unioncamere, che invece puntava a due realtà regionali, una della Venezia Giulia (già in essere dopo la fusione tra Gorizia e Pordenone), e una del Friuli (con l’unione, ancora tutta da costruire, tra Udine a Pordenone). Se inizialmente, durante la Conferenza Stato-Regioni svoltasi a Roma, pareva dover prevalere la prima ipotesi, alla fine è stata la seconda possibilità a essere ‘sposata’ dal Governo. In Fvg, quindi, si va verso l’esistenza di due Cciaa.

Una decisione che ha lasciato incredulo l’assessore regionale presente alla riunione, Gianni Torrenti. «Pur rimanendo indiscutibile che la Regione non ha competenza in materia – ha detto – la scelta di creare un'unica Camera di commercio regionale ha una valenza strategica in linea con la politica di aggregazione territoriale e funzionale sin qui perseguita dalla Regione. Dobbiamo rammaricarci per questo ripensamento».
Il Friuli Venezia Giulia aveva dato parere favorevole alla proposta del Governo di un unico Ente camerale regionale, concordando con gli uffici tecnici del Ministero l'accoglimento di alcune modifiche del decreto. «In Conferenza delle Regioni e fino alla fine della Conferenza unificata del primo pomeriggio - ha proseguito Torrenti – non avevamo alcun sentore che la posizione del Governo fosse cambiata rispetto alla settimana scorsa, e per questo avevamo lavorato per perfezionarla nell'ottica di una tutela complessiva».
Il Governo ha successivamente comunicato che la richiesta precedentemente accolta di avere un'unica Camera di commercio veniva cassata per ragioni tecniche, riportando così il testo alla versione presentata da Unioncamere. «A fronte di questo evento, la Regione Friuli Venezia Giulia ha chiesto che venisse verbalizzata la modifica in senso negativo del parere espresso al mattino». «Questa novità improvvisa, che non ha tenuto conto dell'opportunità di leggere il territorio nel suo complesso, ora andrà gestita dalle due Camere di commercio, che - ha concluso Torrenti - avranno il compito di ricucire rapporti e dialogo tra tutti i soggetti coinvolti».

Sul tema è intervenuto anche il presidente della Cciaa Udine, Giovanni Da Pozzo: «L’orientamento del Ministero è sostanzialmente per il piano proposto da Unioncamere, in cui era previsto per il Fvg un assetto a due enti camerali, per arrivare successivamente alla Camera unica: un piano rispettoso dei territori e soprattutto rispettoso delle disposizioni della normativa di riordino delle Camere di Commercio. Come abbiamo sempre detto, il passaggio intermedio a due enti è una riforma sostenibile e sensata, che consente risparmi ed efficientamento e consente di gestire il passaggio al meglio, con i minori scossoni per il personale, i patrimoni e i servizi da garantire alle imprese, che sono sempre il nostro primo interlocutore e a favore delle quali va indirizzata un’azione sempre più attenta ed efficace. È un assetto, poi, rispettoso di tutte le peculiarità territoriali ed economiche. Perché è chiaro che in questa situazione i territori, tutti, devono essere garantiti nelle loro esigenze. Lavoriamo per garantire risparmi e lavorare meglio, per unire territori affini e non certo per dividerli».