27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
In Friuli

Emergenza maltempo: al lavoro 60 tecnici del Cafc

Decisiva, in questa emergenza, la funzione del telecontrollo che Cafc ha potenziato: “Ci ha permesso di intervenire in tempo reale nei momenti di difficoltà" ha detto il neopresidente Salvatore Benigno

UDINE – Super lavoro anche per il Cafc a causa dei danni provocati dal maltempo: da giovedì pomeriggio al lavoro ben 60 tecnici nei venti impianti che garantiscono l'approvvigionamento idrico in Friuli. Dopo l'energia, anche l'acqua è ritornata venerdì in tarda serata.

Decisiva, in questa emergenza, la funzione del telecontrollo che Cafc ha potenziato: «Ci ha permesso di intervenire in tempo reale nei momenti di emergenza, come si è dimostrato in questi giorni dopo il maltempo che ha devastato la provincia di Udine, con notevoli danni e con interruzioni nell’erogazione dell’elettricità che ha causato il blocco di alcuni impianti nella fornitura dell’acqua a causa dell'assenza di energia elettrica. Il sistema di telecontrollo ha consentito di intervenire tempestivamente», dichiara il neopresidente Salvatore Benigno. Cafc ha già provveduto a collegare alcuni impianti prioritari, adesso è impegnato a realizzare l'infrastruttura ‘dorsale’ che permetterà di estendere i collegamenti agli impianti delle vallate Canal del Ferro Valcanale, Val Tagliamento, Valle del But. Si tratta dell'estensione della rete di telecontrollo con il potenziamento dell’infrastruttura radio che permette di ‘sorvegliare’ e acquisire costantemente dati di livelli e portate nei serbatoi e nei punti cruciali.

Cafc serve 477 mila 697 abitanti e 120 Comuni, ovvero circa 207.000 utenti; la sua rete acquedottistica è paria 5 mila 982 chilometri; la rete fognaria 3 mila 959, annovera 520 impianti di depurazione e 32 case dell'acqua.  Cafc è divenuta tra le maggiori società del Triveneto del settore e la recente aggregazione eleva la sfida che deve affrontare anche nei confronti di un regime regolatorio (l’Autority del servizio idrico) sempre più serrato.