19 marzo 2024
Aggiornato 09:00
La replica

Occupazioni abusive, Honsell: «Il problema non è lo sgombero ma il vuoto normativo»

«Sono rimasto profondamente dispiaciuto da queste dichiarazioni del prefetto, che mi sembrano del tutto non allineate con il rapporto di collaborazione che abbiamo sempre avuto per far fronte all'emergenza dei profughi in città», dice il primo cittadino

UDINE - «È un po' semplicistico parlare di sgomberi se non si stabilisce prima dove andranno le persone sgomberate. Altrimenti il problema viene solo spostato nell'edificio privato abbandonato più vicino. Il punto non sta nel numero degli sgomberi, che certamente devono essere effettuati, ma nel fatto che queste trenta persone che spostiamo da una parte all'altra della città dipendono da un vuoto normativo che non riconosce loro più nessuna accoglienza, ma allo stesso tempo garantisce loro un diritto a permanere sul territorio nazionale. Un problema di sicurezza che ben conosciamo e per il quale né Comune né prefettura hanno a disposizione strumenti efficaci». Il sindaco di Udine, Furio Honsell, risponde così al prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto, che attraverso la stampa ha chiamato in causa l'amministrazione comunale in relazione all'edificio dismesso di via Castelfidardo occupato abusivamente da alcune persone.

Il sindaco si è detto dipsiaciuto dalle parole del prefetto
«Sono rimasto profondamente dispiaciuto da queste dichiarazioni del prefetto, che mi sembrano del tutto non allineate con il rapporto di collaborazione che abbiamo sempre avuto per far fronte all'emergenza dei profughi in città – afferma Honsell –. Anche giovedì i nostri tecnici erano in prefettura per aiutare a gestire problematiche alla Cavarzerani. Se a Udine i disagi sono stati contenuti è proprio per quello che ha fatto il Comune: ricordo che qualche anno fa avevamo i parchi pieni di richiedenti asilo che aspettavano che la questura prendesse in considerazione le loro domande. Se oggi tutto questo non accade è proprio perché abbiamo collaborato con la prefettura e con le forze dell'ordine per risolvere il problema. Anzi, credo che la situazione negli altri capoluoghi di provincia della regione fosse molto più problematica di quanto è stata a Udine».

Il 'problema' degli edifici privati in stato di abbandono
Sul tema delle occupazioni di edifici privati abbandonati «il problema si ripete periodicamente ed è davvero spiacevole doverlo ribadire ancora una volta – prosegue il primo cittadino –. Essendo strutture di proprietà privata, tutte le volte che ci è stata segnalata la loro presenza abbiamo sempre predisposto gli sgomberi e le azioni necessarie a ripristinare la legalità. Tali segnalazioni vengono prese in considerazione non appena ci vengono inoltrate. In questo caso non abbiamo ricevuto comunicazioni in merito, ma appena ci perverranno interverremo. Come detto di questi sgomberi ne abbiamo fatti molti e spesso si tratta delle stesse persone, addirittura alcune in possesso di foglio di via». Una situazione da cui si può uscire solo con una stretta collaborazione tra tutte le istituzioni chiamate in causa. «È chiaro che rendere esecutivo un foglio di via è qualcosa che va fatto tutti insieme e non scaricandosi la responsabilità l'uno con l'altro – sottolinea Honsell –. Verificherò con il comandante dei vigili che vengano tenute sotto controllo queste zone. Come ha detto l'assessore Antonella Nonino si tratta di persone che non sono nel sistema dell'accoglienza o che sono state escluse dalla prefettura. Alla prossima riunione in prefettura affronteremo il problema». Il Comune ha anche pubblicato «un bando per gestire attraverso i servizi sociali i malati e i vulnerabili – spiega Honsell –, ma qui si tratta di persone sane con i documenti in regola o con foglio di via. Pertanto è effettivamente un problema a livello nazionale che dobbiamo risolvere insieme come istituzioni». Per quanto riguarda il tema dell'accattonaggio «la nostra amministrazione è andata anche oltre le ordinanze sindacali, che sono misure di emergenza – conclude Honsell –, inserendo addirittura delle norme apposite nel regolamento di polizia locale. Dunque gli strumenti dal punto di vista giuridico ci sono già tutti».