29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
L'intervento

Barcellona, Serracchiani: «Impedire la nefasta influenza dei reclutatori in Ue»

Per la governatrice «bisogna allora affrontare il problema in modo complessivo e alla radice, intervenendo massicciamente in Africa, e non nutrire l'illusione che per stare al sicuro basti tamponare un fianco oppure - ha concluso - tirare su un muro»

FVG - «Tenacia nel rintracciare colpevoli e fiancheggiatori, intransigenza nel punire i responsabili, fermezza nell'impedire che cresca la nefasta influenza dei reclutatori sul suolo europeo, un coordinamento finalmente stretto tra i servizi di intelligence dei Paesi dell'Unione, forti politiche d'integrazione culturale che puntino sulle donne, che s'inseriscano nello snodo dei ricongiungimenti familiari». Sono alcune delle azioni auspicate dalla presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, all'indomani della strage di Barcellona.

Per Serracchiani «in questo senso va il lavoro del ministro Minniti, che è rivolto anche a impedire che la rotta del Mediterraneo si trasformi in un'ondata incontrollabile di migranti. Ma, come prova l'aumento degli sbarchi in Spagna, è evidente che il successo di qualsiasi operazione volta a gestire i flussi non può essere che l'esito di politiche concordate e attuate a livello europeo».

«Le grandi migrazioni non sono ragionevolmente l'effetto di una strategia jihadista, ma è certo che l'instabilità che esse provocano nei nostri Paesi fanno il gioco dei terroristi islamici. Bisogna allora affrontare il problema in modo complessivo e alla radice, intervenendo massicciamente in Africa, e non nutrire l'illusione che per stare al sicuro basti tamponare un fianco oppure - ha concluso Serracchiani - tirare su un muro».