16 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Politica

Fontanini: «Guai a togliere la parola Nord dalla nostra bandiera»

Il presidente della Provincia ha le idee chiare sul futuro del movimento. Poi cauta la consigliere regionale Zilli: «Non possiamo rimanere ancorata soltanto alle nostre origini»

FVG - Tiene banco nel Carroccio il dibattito sull’ipotesi che Salvini, come più volte ha annunciato, tolga la parola 'Nord' dalla bandiera. Una decisione che se il presidente del movimento, Mario Pittoni, ha minimizzato se non addirittura approvato, non trova per nulla concorde il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini. Il quale assicura che su questa posizione «è sicuramente la stragrande maggioranza dei leghisti del Nord».

Il parere del presidente Fontanini 
«La parola Nord – argomenta – fa parte della storia del movimento ed è storia eminentemente del Nord Italia e di un progetto federale i Italia e in Europa. Né possiamo dimenticare che le due realtà, Nord e Sud, sono distinte e questa distinzione la Lega l’ha sempre rimarcata fin dall’inizio». Fontanini non crede neppure che una possibile scelta sovranista del Carroccio possa tradursi in un importante o significativo ritorno in termini di consensi elettorali. «Dovessimo cambiare il nome cancellando la parola 'Nord' – afferma ancora l’ex parlamentare – porterebbe nuovi consensi, ma soltanto dal Sud. Io sono del parere che bisogna farsi giudicare sulla base dei programmi Insomma, sono molto scettico su questa proposta e sono certo che gran parte della Lega siano sicuramente sulla mia posizione. Staremo comunque a vedere perché non c’è ancora nulla di certo. Io rimango fedele alla Lega Nord, di questo non ho dubbi».

I dubbi di Barbara Zilli
Decisamente più cauta o politicamente più democristiana, come lei stessa ammette, la posizione della consigliera regionale, Barbara Zilli. «Mah – afferma – io sono convinta che la Lega di oggi non sia quella delle origini. Ma sono anche certa che il nostro segretario Salvini non tradirà le radici del movimento. Che sono l’autonomismo territoriale, l’identità e la difesa delle tradizioni e questo vale non soltanto in Italia, ma anche nei confronti dell’Europa».
Zilli insiste sul fatto che, comunque andranno le cose, «la Lega non possa rimanere ancorata soltanto alle sue origini. Salvini, sono certa, nel suo progetto politico ha bene in mente i capisaldi del Carroccio. E sa perfettamente che adesso ci sono delle emergenze, come la sicurezza dei nostri cittadini e il futuro dei giovani, che hanno la priorità. Per questo mi seno tranquilla nell’affermare che il segretario politico non svenderà nel modo più assolto il patrimonio della Lega».