29 marzo 2024
Aggiornato 00:30
Lo scontro istituzionale

Immigrazione: visioni opposte tra sindaci e Regione

I primi cittadini dei Comuni capoluogo (guidati da quello di Gorizia e con l'eccezione di quello di Udine) chiedono nuove modalità per l'accoglienza. Ma l'assessore Torrenti spegne sul nascere ogni iniziativa

FVG - E' ancora l'immigrazione il tema che tiene banco in Fvg. Da una parte ci sono i sindaci dei Comuni capoluogo, guidati da quello di Gorizia, Rodolfo Ziberna (più defilato quello di Udine, unico, dei quattro alla guida di una giunta di centrosinistra) che ha indetto un incontro prima dell'arrivo in regione del ministro Marco Minniti. L'obiettivo è stendere un documento comune per 'governare' l'accoglienza dei richiedenti asilo, spingendo sulla riapertura di vecchie caserme per concentrare i migranti in un unico luogo. I primi cittadini si ritroveranno martedì 29 agosto alle 11 nel capoluogo isontino. Dall'altra parte c'è l'assessore regionale Gianni Torrenti, che boccia la proposta dei sindaci e sottolinea la volontà della Regione di proseguire sulla strada dell'accogleinza diffusa. 

L'iniziativa dei sindaci
Ziberna ha convocato i colleghi Roberto Dipiazza, Alessandro Ciriani e Furio Honsell (quest'ultimo è l'unico in forse) sette giorni prima dell'arrivo in regione del ministro Minniti. Si cercherà di trovare una linea di zione comune da presentare al rappresentante del governo. Due le azioni che i sindaci hanno intenzione di mettere in atto: chiedere che si istituiscano più commissioni in Fvg per la valutazione delle richieste di asilo politico (al momento c0'è solo quella di Gorizia) e proporre la riapertura delle caserme in località fuori dai centri abitati. Posizione, quest'ultima, che cozza con l'accoglienza diffusa fin qui sposata dalla Regione.

La posizione della Regione
«I Comuni maggiori devono portare dentro l'Anci Fvg il problema di un equilibrio nella distribuzione dei migranti sul territorio. L'Associazione dei Comuni è il luogo proprio per confrontarsi e affrontare la questione, coinvolgendo e convincendo i molti Comuni più piccoli che non accolgono neppure minimi contingenti di migranti. Una collaborazione vera da parte di questi Comuni darebbe un grande sollievo alle città maggiori». Questa la posizione dell'assessore regionale all'Immigrazione, Gianni Torrenti, a fronte dell'iniziativa del sindaco di Gorizia nei confronti dei colleghi delle città maggiori della regione, sulla questione dei migranti. L'ipotesi di creazione di sottocommissioni per la valutazione delle domande d'asilo, quale strumento per contenere la presenza di migranti nei capoluoghi, secondo Torrenti «non porterebbe ad alcun risultato nella riduzione del numero di migranti nei comuni capoluogo». Come ha spiegato Torrenti i «grandi centri devono coniugare una presenza percentualmente corretta di migranti, misurata sulla base delle loro dimensioni, con l'affluenza dovuta alla presenza di prefetture e questure, che sono punti di riferimento obbligati per i richiedenti asilo. Importante è mantenere questo equilibrio, e più volte la Regione si è attivata con il Governo a questo fine, per chiedere e ottenere che contingenti di migranti fossero trasferiti in altre regioni. Senza questi interventi i numeri sarebbero ben diversi».