19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
La cerimonia

Grande Guerra: lo scoppio di Sant'Osvaldo ora è memoria condivisa

Ricordato il tragico evento che il 27 agosto del 1917 distrusse il quartiere nella periferia di Udine. Aperta la mostra 'A cent'anni dallo scoppio di Sant'Osvaldo 1917/2017', che resterà aperta fino al 24 settembre nella cappella della chiesa in via Pozzuolo

UDINE - «Ricordare proprio qui, in una scuola primaria, i tragici fatti che il 27 agosto del 1917 distrussero il quartiere nella periferia di Udine ha un significato ancora più profondo: è giusto infatti che siano i più giovani a conoscere e a prendere il testimone di questa memoria condivisa». Lo ha sottolineato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, in occasione delle celebrazioni che si sono svolte a Sant'Osvaldo per il centenario dello scoppio della polveriera dell'esercito italiano che causò centinaia di morti e rase al suolo il quartiere a sud-est di Udine. Saltò in aria anche il deposito che si trovava dentro la nuova scuola elementare requisita per la guerra: non sono ancora del tutto chiare le cause - forse un sabotaggio o un raid di un aereo austriaco - né è stato precisato il numero delle vittime.

«Oggi a Sant'Osvaldo non si celebra solo una triste commemorazione, ma si vive una festa di comunità che ha deciso di fare giustizia nei fatti, ricordando», ha aggiunto la presidente, ringraziando le famiglie dei caduti, la parrocchia, i promotori e volontari della mostra foto-documentaria che annovera anche prestiti dall'archivio del Genio militare di Roma, oltre che dalla fototeca dei Civici Musei udinesi, dell'Archivio di Stato e della Croce Rossa di Udine. Nel ricordare le iniziative che la Regione ha promosso per il centenario della Grande Guerra, Serracchiani si è detta «particolarmente orgogliosa perché con un piccolo gesto, il conio delle medaglie che in ogni ricorrenza consegniamo alle famiglie dei caduti, abbiamo raggiunto persone che arrivano da tutta Italia, lo scorso mese fin dall'Argentina, per partecipare alle commemorazioni e ricevere un segno che testimonia il ricordo dei loro familiari alla tragedia del conflitto».

Prima dell'inaugurazione della mostra, Serracchiani ha preso parte alla santa Messa, concelebrata dal vicario generale dell'Arcidiocesi mons. Guido Genero e dal parroco don Ezio Giaiotti, e poi ha deposto assieme al prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, ai sindaci di Udine e Campoformido Furio Honsell e Monica Bertolini, al presidente della Provincia Pietro Fontanini, la corona d'alloro sulla lapide per i caduti dello scoppio. All'inaugurazione sono intervenuti oltre a Massimo Turco, la conservatrice dei Civici musei Silvia Bianco e lo storico Gaetano Vinciguerra, tutti componenti del comitato organizzatore dell'esposizione di cui fanno parte anche Elisa e Ilaria Bertoli. La mostra 'A cent'anni dallo scoppio di Sant'Osvaldo 1917/2017', patrocinata anche dalla Regione, resterà aperta fino al 24 settembre nella cappella della chiesa in via Pozzuolo.