26 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Verso il 2018

Pirone: «Il Pd da solo non ce la può fare. Serve una civica forte di supporto»

L'assessore ritiene che a breve, possibilmente agli inizi di settembre, vada attivato questo «laboratorio politico» del centrosinistra, una specie «di cantiere dove pianificare programmi e strategie». Probabili le primarie di coalizione

UDINE - Ci sono almeno tre punti fissi che a parere di Federico Pirone, assessore comunale del capoluogo friulano, rappresentano una sorta di capisaldi da cui partire per arrivare all’appuntamento elettorale con la consapevolezza di poter vincere. Il primo concerne la considerazione che «a Udine come in Regione il centrosinistra non vince se non è supportato da una forte lista civica». L’altro è che «senza la vittoria di Udine, anche la Regione è destinata a passare di mano». Il terzo è che «il centrosinistra deve giocoforza trovare un accordo, senza prevaricazioni di alcuno, perché è chiaro che il Pd da solo non ce la può fare». Dunque, per l’ex esponente del Sel, oggi nel gruppo di 'Innovare con Honsell', che guarda con estrema simpatia al progetto dell’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, queste sono le precondizioni per avviare quanto prima un tavolo di lavoro della compagine.

Imminente l'avvio di un «laboratorio politico» del centrosinistra
Pirone ritiene che a breve, possibilmente agli inizi di settembre, vada attivato questo «laboratorio politico» del centrosinistra, una specie «di cantiere dove pianificare programmi e strategie». Con la puntualizzazione che «all’inizio di questo percorso non si deve ancora parlare di candidati». L’assessore comunale ricorda impietosamente le sconfitte elettorali subite negli ultimi mesi: Trieste, Pordenone, Gorizia, Monfalcone e Codroipo tanto per citarne alcune. «– precisa – in Regione abbiamo perso tutto. Per questo ritengo che qualsiasi ragionamento sulla regione senza Udine avrebbe il fiato corto. E purtroppo temo che alcuni esponenti de centrosinistra questo non lo abbiano capito». Detto fuori da metafora: «Non basta venire a Udine per tagliare qualche nastro per qualche inaugurazione».
Proprio per queste considerazioni, una delle parole d’ordine «dovrà essere discontinuità. Dobbiamo cioè riprendere il confronto con i cittadini ce rimane fondamentale per le linee programmatiche, sia per la scelta del candidato. Pensare che il nome del sindaco – tuona – si decida nel palazzo o nelle sedi dei partii sarebbe una follia. Proprio per questo lo strumento delle primarie è un’ipotesi più che percorribile perché si rimette ogni decisione ai cittadini». Discontinuità, ma anche riconoscimento degli sforzi compiuti a livello regionale su alcune riforme come quella delle Uti.

'Innovare con Honsell' destinata a cambiare nome
«Certo – insiste Pirone – ci sono state correzioni legislative in corso d’opera segno che un confronto migliore andava pianificato. Ma non si può disconoscere il coraggio messo in campo dalla regione nell’affrontare questo tema che patto di stabilità e una incipiente carenza di personale hanno messo a nudo». Ma adesso «bisogna pensare al domani, a una coalizione allargata al gruppo comunale di ‘Alternativa’ e anche all’Mpd».
Pirone svela poi che Innovare ci sarà, ma alle viste c’è l’ipotesi che cambi nome. «‘Innovare con Honsell’ – insiste – era collegata a un percorso che andrà a esaurirsi. Credo sia opportuno aprire un nuovo percorso che traghetti Udine da qui ai prossimi anni.  In questi anni la città ha tenuto più di altre sia sulla qualità della vita sia sulla crisi. Anche sul problema immigrati non abbiamo nulla da imputarci. Chiunque adesso può notare che le promesse elettorali del centro destra sono fallite. I vari Ciriani, Dipiazza e Ziberna stanno capendo che un conto è fare promesse elettorali, un altro è gestire e governare una realtà così complessa». Infine la proposta che farà discutere: «Se il centrodestra abbandona propaganda e slogan credo si possa trovare una collaborazione istituzionale su questa emergenza».
Intanto, da Alternativa, il gruppo consiliare formato da Andrea Castiglione, Hosam Aziz e Claudio Galluzzo arriva il primo ok alle primarie. «Anche noi potremmo avere un nostro nome, ma ci andrebbero bene anche altri. L’importante – sottolinea Aziz – è che il Pd non pensi di imporre un suo nome senza confronto. Tutti ci teniamo alla vittoria del centrosinistra, per questo non ci devono essere primi della classe. Concordo con l’ipotesi di Pirone, anche perché lui e la sua collega di Innovare, Antonella Nonino, sono stati a nostro avviso i due migliori assessori».

Intanto il Pd si riunisce...
Martedì sera si è riunita la direzione regionale del Pd (assenti i big del partito: la presidente Serracchiani, il parlamentare Russo, il capogruppo alla Camera Rosato e il presidente del consiglio regionale, Iacop) per decidere la data de congressi provinciale e circoscrizionali programmati entro la fine del prossimo mese di ottobre. Slitta quello di Udine che sarà celebrato entro il 2018 e quello regionale per cui l’attuale segretaria, Antonella Grim, resterà in sella fino a dopo le elezioni politiche e regionali. Da sottolineare che il vicepresidente della regione, Sergio Bolzonello, che da mesi mesi si è candidato (ma che Serracchiani costringe a un’attesa infinita) ha suonato l’ennesima sveglia al partito chiedendo che entro settembre si cominci a parlare di coalizione e programma.