18 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Il 3 settembre

‘Vivi e liberi di volare’ al Lago di Cornino

Alla Riserva Regionale Naturale, in occasione della giornata internazionale di sensibilizzazione al rispetto degli avvoltoi, sarà liberato un giovane grifone recuperato dall'Alpenzoo di Innsbruck

FORGARIA NEL FRIULI - È l’evento più atteso dell’anno. Domenica 3 settembre, alla Riserva Regionale Naturale del Lago di Cornino, in occasione della giornata internazionale di sensibilizzazione al rispetto degli avvoltoi, sarà possibile assistere alla liberazione di un giovane grifone recuperato dall'Alpenzoo di Innsbruck (il grifone sarà liberato soltanto se le condizioni meteo lo permetteranno). ‘Vivi e Liberi di Volare’, iniziativa realizzata dalla Riserva di Cornino in collaborazione con il Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona), prenderà il via alle 11 con un dibattito sullo status degli avvoltoi in Europa, con un focus sul ‘Progetto grifone’, a cura di Fulvio Genero, responsabile del progetto.

Di cosa si tratta
«La conferenza riguarderà le problematiche di conservazione degli avvoltoi in Europa e nel mondo – anticipa Genero -. Gli avvoltoi, negli ultimi anni, hanno subito quasi ovunque un drammatico declino, legato a diverse problematiche causate dalle attività umane. Molte specie, in vari Paesi, sono diminuite o si sono estinte e numerose sono le iniziative per cercare di salvare questi grandi planatori. Si parlerà, in particolare, del ‘Progetto grifone’ e della situazione in Friuli Venezia Giulia e in Italia». Alle 12 conferenza e dibattito sul tema ‘La ricerca e la conservazione nei giardini zoologici’, a cura di Cesare Avesani, direttore del Parco Natura Viva e presidente della Fondazione Arca. «L’allevamento in ambienti controllati, nella fattispecie in specifiche voliere – chiarisce Avesani - si è rivelata per i grandi volatori come gli avvoltoi l’unica strategia capace di salvarli da un’estinzione pressoché certa. Il ruolo che i giardini zoologici possono rivestire nel concorrere alla sopravvivenza del grifone si articola in almeno tre aree di competenza: la riproduzione di esemplari anche attraverso la tecnica che prevede la stimolazione della seconda deposizione (gli avvoltoi normalmente depongono un solo uovo l’anno), la divulgazione del progetto a una larga fascia di popolazione e ultimo, ma non meno importante, il supporto ai progetti di reintroduzione, mettendo anche a disposizione le competenze medico-veterinarie specialistiche oltre a poter utilizzare le voliere come aree di isolamento in caso di malattie o ferimenti per curare esemplari debilitati».

Visite guidate
«La rete degli zoo europei – aggiunge Avesani - ha una popolazione di circa 300 esemplari e, considerando il declino della popolazione orientale selvatica europea, questo contingente può rivelarsi di grande importanza per il futuro di questa specie. La dismissione dei cadaveri selvatici da parte degli avvoltoi, in competizione con altre specie necrofaghe, rappresenta una funzione cruciale nell’ecosistema che limita la trasmissione di malattie. Le tecniche di utilizzo delle nuove tecnologie, come le app in grado di seguire gli esemplari dotati di sistemi gps (radiotracking), possono a loro volta contribuire all’affiliazione tra il pubblico e questi animali, che immeritatamente hanno nell’immaginario collettivo ancora una fama sinistra». Alle 13 è previsto un saluto da parte del sindaco di Forgaria nel Friuli, Pierluigi Molinaro mentre, alle 13.15, sarà liberato il giovane esemplare recuperato dall’Alpenzoo di Innsbruck. Alle 15 sarà possibile prendere parte a visite guidate alla Riserva Naturale del Lago di Cornino.