25 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Omicidio di Dignano

Mazzega resta in carcere. Non c’è il braccialetto elettronico per i domiciliari…

Una misura, quella dei domiciliari, che a detta dei giudici sarebbe «idonea a tutelare adeguatamente la collettività». Una decisione che ha provocato anche la protesta degli altri detenuti. Per questo il 36 enne sarà trasferito in un altro carcere

UDINE – Francesco Mazzega resta in carcere. Ma non per la levata di scudi dopo la sua scarcerazione (decisa a un mese esatto dall’omicidio della sua fidanzata Nadia Orlando), soltanto perché non è disponibile il braccialetto elettronico da dare al 36enne per dare attuazione agli arresti domiciliari nella casa dei genitori a Muzzane del Turgnano. Anche in questo caso, il nostro Paese, non si smentisce…

Intanto emergono le motivazioni che hanno spinto il tribunale del riesame di Trieste a concedere gli arresti domiciliari all’omicida di Nadia: essenzialmente perché non rappresenterebbe un pericolo fuori dal carcere essendo «un soggetto incensurato, ben inserito nella società e con un lavoro stabile, che finora ha tenuto una condotta irreprensibile e ha avuto condizioni di vita individuale, familiare e sociale buone». Questo sostengono i giudici. «Un uomo del genere - si legge ancora nell'ordinanza – non è seriamente immaginabile che, posto sotto cautela domestica, in un ambiente dove abitano i suoi genitori, ne violi il regime e ne frustri lo scopo. Senza considerare che all'evidenza, l'allontanamento indebito dal suo domicilio, sicuramente non per motivi di fuga, neppure ipotizzati, non gli consentirebbe certo di concretizzare immediatamente il pericolo di reiterazione del reato, che presuppone una relazione con una donna, e gli procurerebbe solo il necessario aggravamento della misura».

Una misura, quella dei domiciliari, che a detta dei giudici sarebbe «idonea a tutelare adeguatamente la collettività». I tempi per l’arrivo del braccialetto elettronico non si prospettano comunque brevi, visto che trascorreranno almeno due settimane. Nel frattempo Mazzega resta carcare, ma non in via Spalato, ma con tutta probabilità nella casa circondariale di Pordenone. Un provvedimento presa dopo che anche i detenuti friulani avevano protestato contro la decisione presa dal tribunale del riesame di Trieste.